I COBAS SCUOLA hanno convocato per il 7 maggio lo sciopero nazionale della scuola per l’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo grado con manifestazioni che si terranno a livello provinciale, con particolare riguardo a quella che si svolgerà a Roma a viale Trastevere (ore 9.30) di fronte al MIM.t
CONTRO le prove INVALSI e le Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1°grado. PER investimenti concreti nella scuola pubblica e il ritiro immediato delle Nuove indicazioni
· Le prove INVALSI non hanno determinato alcun sviluppo positivo nel sistema educativo, visto che dagli stessi Rapporti INVALSI emergono crescenti disparità territoriali e socioeconomiche; non possono misurare competenze poiché sono costituite da test decontestualizzati a risposta chiusa o aperta univoca; l’utilizzo di test per misurarne l’acquisizione contraddice il concetto stesso di competenza. Ciò ne annulla la loro stessa validità; infine, hanno diffuso nelle scuole la pratica del teaching to test, sottraendo tempo e attenzione alla didattica attiva ed esperienziale, fondamentale per sviluppare pensiero critico, autonomia culturale ed emotiva.
· Le Nuove Indicazioni Nazionali 2025 presentano una forte impostazione eurocentrica,che ignora l’interdipendenza culturale e scoraggia l’assunzione di prospettive plurali, fondamentali in una società multiculturale; rimandano a un modello educativo autoritario, nozionistico e selettivo; valorizzano i talenti individuali in chiave competitiva, a scapito di cooperazione e solidarietà; descrivono la violenza di genere come una “triste patologia”, invece che il risultato di dinamiche radicate della società; propongono l’“educazione del cuore” per contrastare la violenza di genere, ignorando l’educazione all’affettività, al rispetto delle differenze; limitano i luoghi di sviluppo della persona alla scuola e alla famiglia, negando i processi di apprendimento che avvengono in una molteplicità di contesti interconnessi; si fondano su un impianto nozionistico, con lunghe liste di conoscenze disciplinari da acquisire e moduli di apprendimento interdisciplinari che minano di fatto la libertà di insegnamento.
– Per tutte queste ragioni, oggi una risposta forte come uno sciopero nazionale, accompagnato da iniziative di piazza, è un passaggio fondamentale, e invitiamo dunque docenti ed ATA. studenti e famiglie, associazioni culturali e di categoria, collettivi e altre organizzazioni sindacali a partecipare. A Roma alle ore 9.30 tutti/e al MIM a Viale Trastevere.
Esecutivo nazionale COBAS Scuola
È stato pubblicato il Decreto n. 77 del 24 aprile 2025, in allegato, a firma del Ministro dell’Istruzione e del Merito e dal Ministro dell’Università e della Ricerca, che istituisce i percorsi di specializzazione universitaria e con l’Indire per le attività di sostegno riservati a chi ha conseguito il titolo estero.
Possono iscriversi ai percorsi di formazione esclusivamente coloro i quali abbiano superato, presso un’università estera legalmente accreditata nel paese di origine, o altro organismo abilitato all’interno dello stesso, un percorso formativo sul sostegno agli alunni con disabilità, svolto prevalentemente su territorio dell’Unione europea, con durata non inferiore a 1500 ore o, in alternativa, idoneo al conseguimento di almeno 60 CFU e abbiano presentato apposita istanza di riconoscimento per la quale, alla data del 1° giugno 2024, siano decorsi i termini di conclusione del relativo procedimento, ovvero abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancata adozione, da parte dell’Amministrazione, di un provvedimento espresso.
L’iscrizione ai percorsi di formazione è subordinata alla rinuncia ad ogni istanza di riconoscimento del percorso formativo svolto all’estero sul sostegno per la quale, alla data del 1° giugno 2024, siano decorsi i termini di conclusione del relativo procedimento, ovvero sia pendente un contenzioso giurisdizionale per mancata adozione, da parte dell’Amministrazione, di un provvedimento espresso.
La rinuncia è comunicata al Ministero dell’Istruzione e del merito esclusivamente con le seguenti modalità:
– tramite apposita piattaforma “Riconoscimento professione Docente”, in caso di istanze per il riconoscimento del percorso formativo svolto all’estero sul sostegno, formulate all’Amministrazione attraverso la predetta piattaforma;
– tramite posta elettronica certificata, in caso di istanze per il riconoscimento del percorso formativo svolto all’estero sul sostegno, presentate all’Amministrazione in formato cartaceo.
L’importo del percorso di specializzazione è determinato:
– nella misura massima di euro 1.500,00 (millecinquecento/00) per coloro che devono conseguire, 48 credit;
– nella misura massima di euro 900,00 (novecento/00) per coloro che devono conseguire 36 crediti.
Per conoscere la nostra posizione vi invitiamo a consultare i seguenti link:
Sostegno: il CSPI boccia a larga maggioranza il percorso per i titoli esteri – UILSCUOLAL'articolo Corsi sostegno per chi ha conseguito il titolo estero. Pubblicato il decreto proviene da UILSCUOLA.
“La circolare del ministero dell’istruzione e del merito sulle verifiche in classe e sui compiti a casa – emanata ieri – a firma del Ministro Valditara rappresenta un atto ingerente e un attacco all’autonomia professionale degli insegnanti, che deve invece essere rispettata, garantita e tutelata. E’ il commento del Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, intervistato questa mattina da Studio Aperto (Italia 1).
Ogni docente – ricorda il Segretario – conosce profondamente la propria classe e sa calibrare verifiche e compiti in funzione delle reali esigenze educative e formative degli studenti.
Tentare di imbrigliare questa libertà con prescrizioni rigide, come l’obbligo di annotare compiti anche sul diario personale o il divieto di inserire compiti nel registro elettronico in tempi ravvicinati, significa non solo mancare di fiducia nella professionalità dei docenti, ma anche ridurre la loro capacità di adattarsi in modo flessibile all’andamento quotidiano delle attività didattiche.
La scuola giusta – sottolinea D’Aprile – è quella che lascia spazio alla responsabilità e alla libertà di insegnamento dei docenti, riconoscendo che l’istruzione non può essere incasellata in imposizioni dall’alto.
Se davvero si vuole migliorare il benessere degli studenti, è necessario sostenere e rafforzare l’autonomia didattica, anche attraverso decisioni condivise all’interno degli organi collegiali. Non bisogna comprimerla con interventi che rischiano di svilire il ruolo degli educatori che, invece, regolano i tempi dell’insegnamento e delle attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento dei propri alunni”, conclude.
L'articolo Circolare Valditara, D’Aprile: “L’autonomia degli insegnanti deve essere rispettata, garantita e tutelata” proviene da UILSCUOLA.
Il giovane sindacato Anief, forte anche del consenso ottenuto nel corso delle recenti elezioni per il rinnovo delle Rsu, torna con forza a reclamare i diritti di coloro che - docenti e Ata - si spendono ogni giorno affinché la scuola possa essere un posto migliore.
“Sono misure che reputiamo indispensabili, perché la valorizzazione di una categoria di lavoratori passa anche per il riconoscimento di taluni diritti. Per quanto riguarda la mobilità abbiamo chiarito in Commissione come sia importante garantire anche quella orizzontale e verticale, pure per il personale scolastico. Stiamo parlando quindi della mobilità intercompartimentale che è vietata solo al personale scolastico e stiamo parlando anche di quell'abolizione dei vincoli sulla mobilità poiché la continuità didattica si ottiene attraverso la stabilizzazione dei posti di lavoro e non attraverso i vincoli imposti a coloro che hanno avuto un'assunzione, spesso a molti chilometri da casa e devono scegliere tra il lavoro e la famiglia. Bisogna, invece, cercare di aiutare i lavoratori a non rinunciare ai loro affetti, in particolare modo in quella scuola italiana che vive il più alto tasso di pendolarismo”, ha detto Marcello Pacifico nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Teleborsa.
Per quanto riguarda invece gli stipendi del personale scolastico, il presidente Anief ha aggiunto – in un’altra dichiarazione espressa sempre ai microfoni di Teleborsa – che "poiché in questo momento la Camera dei Deputati sta approvando il decreto PA, che prevede aumenti salariali persino per i dipendenti dei ministeri – e forse anche per quelli dei comuni e delle regioni – riteniamo che anche nel decreto Scuola debbano essere previste risorse dedicate. In particolare, chiediamo che vengano stanziati nuovi fondi e allocate le risorse già disponibili per incrementare gli stipendi del personale scolastico. Tra le misure da adottare proponiamo l’introduzione di indennità specifiche: un’indennità di trasferta per tutti i lavoratori fuori sede e un’indennità per coloro che hanno più di 36 mesi di servizio, oggi riconosciuta solo in caso di ricorso giudiziario. Inoltre, chiediamo che vengano garantiti i buoni pasto, come già avviene per il resto del personale della pubblica amministrazione, e che venga ripristinato il primo gradino stipendiale, come ha recentemente sancito la Cassazione in una causa vinta dall’Anief. Tutto questo rappresenterebbe un primo passo importante verso l’obiettivo di allineare gradualmente gli stipendi del personale scolastico a quelli degli altri dipendenti pubblici. È significativo ricordare che, fino a qualche anno fa, i salari del personale ministeriale erano inferiori a quelli della scuola, mentre oggi risultano superiori di circa 6.000 euro all’anno, ovvero 500 euro in più al mese” ha detto infine il leader Anief, Pacifico.
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