Tu sei qui

Bacheca sindacale

SCUOLA – La Carta docente da 500 euro va pure a chi ha svolto “servizi temporanei fino al termine delle attività didattiche”: la Corte d’appello di Venezia assegna 1.500 euro ulteriori a un’insegnante difesa dai legali Anief

ANIEF - Lun, 28/04/2025 - 19:52

Tutte le supplenze di lungo termine svolte nell’anno scolastico vanno considerate utili per l’assegnazione della Carta del docente: anche quelle che riguardano eventuali “servizi temporanei fino al termine delle attività didattiche” su orari settimanali ridotti: lo ha ribadito la Corte di appello di Venezia, sezione Lavoro, nell’accogliere il ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di una docente di scuola del primo ciclo da cui il tribunale del Lavoro del Tribunale di Belluno, con sentenza pubblicata il 30 gennaio 2024, aveva accolto il risarcimento solo per due dei cinque anni di lavoro svolti come precaria tra il 2017 e il 2022 escludendo le tre annualità svolte a seguito di contratto di tipo temporaneo, fino al termine delle attività didattiche, anziché di tipo annuale, di cui una parte solo per 6 o 9 ore di insegnamento settimanale.

Il giudice del capoluogo veneto ha dapprima ripercorso la normativa e l’ampia casistica di sentenze che hanno contrassegnato la questione della Carta docente fino ad creare una vera e propria giurisprudenza: in particolare, ha fatto riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione dell’autunno 2023, nella quale è stato scritto che “per i docenti di ruolo” si “giustifica l'estinzione del diritto alla fruizione del bonus quando il servizio venga meno”, mentre “nel caso di docenti precari cui la Carta non sia stata attribuita tempestivamente, impone di connettere l'effetto estintivo non all'ultimarsi della supplenza, ma alla fuoriuscita di essi dal sistema scolastico”. Dunque, ha scritto ancora il giudice nella sentenza “alla luce dei principi sanciti dalla Suprema Corte, a cui il Collegio aderisce, non essendo state addotte in questa sede ragioni per discostarsene anzi dimostrando le parti di condividerli, il beneficio per cui è causa spetta alla XXXXX anche con riferimento agli aa.ss. 2018/2019, 2019/2020 e 2021/2022”.

“La sentenza di Venezia sui contratti temporanei – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si basa sulla posizione della Corte di Cassazione che estende la possibilità di fare avere la Carta del docente anche a chi ha svolto supplenze non annuali sulla carta, ma di fatto comunque tali. Come Anief, lo abbiamo sempre detto: la Carta del docente va assegnata anche nei casi in cui le supplenze siano temporanee. Questo significa – conclude il presidente del giovane sindacato – che si allarga ulteriormente la platea di chi può accedere ai 500 euro annui con gli interessi maturati presentandoricorso gratuito con Anief, con la possibilità di ricevere fino a 3.500 euro, facendo però attenzione a non superare cinque anni dalla stipula del contratto a tempo determinato”.

CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI VENEZIA

P.Q.M.

La Corte, definitivamente pronunciando nella causa in epigrafe, rigettata ogni diversa istanza, eccezione e domanda, così provvede:

La Corte, definitivamente pronunciando nella causa in epigrafe, rigettata o assorbita ogni diversa istanza, eccezione e domanda, così provvede:

- in accoglimento dell’appello ed in parziale riforma della sentenza impugnata (limitatamente ai capi 1 e 3 del dispositivo), accerta, alle condizioni e limiti di cui al capo 1 del dispositivo della sentenza appellata, il diritto della parte appellante alla Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 anche per gli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020 e 2021/2022;

- condanna il Ministero alla rifusione delle spese processuali di primo grado in favore della parte appellante che liquida in € 1.030,00 per compenso professionale, oltre spese generali, IVA e CPA, da liquidarsi a favore del procuratore dichiaratosi antistatario.

- condanna la parte appellata alla rifusione delle spese sostenute dalla parte appellante nel presente grado di giudizio a tale titolo liquidando la complessiva somma di € 962,00 per compensi e di € 73,50 per spese oltre a spese generali e accessori di legge (iva e cpa) con distrazione in favore dei difensori.

Venezia, 24 aprile 2025.

Il Presidente dott. XXXXX XXXX

Per ulteriori informazioni sul ricorso gratuito con Anief cliccare qui.

PER APPROFONDIMENTI

SCUOLA – La formazione degli insegnanti è obbligatoria, permanente e strutturale? Sì, allora la Carta docente va pure ai precari: a Treviso 2.500 euro al supplente che ha lavorato “con continuità sino al termine delle lezioni”

CARTA DOCENTE - Per garantire la qualità delle lezioni la scuola deve avere tutti i prof aggiornati, a Marsala il giudice ricorda che non c’è differenza tra chi è di ruolo e precario: 1.000 euro al supplente che ha fatto ricorso con Anief

SCUOLA – La carta docente va data anche per le supplenze ‘brevi e saltuarie’, basta che siano contratti “in successione tra loro”: lo dice il Tribunale di Vicenza nel risarcire un precario con 1.500 euro

CARTA DOCENTE AI PRECARI - Va pure ai supplenti assunti su cattedre non vacanti su organico di fatto, il Tribunale di Velletri cita la Cassazione e risarcisce con 2.500 euro più interessi un insegnante difeso da Anief

SCUOLA - La Carta del docente va anche ai precari perché svolgono un lavoro identico a chi è di ruolo: il Tribunale di Roma risarcisce un insegnante con 2.000 euro più interessi

CARTA DOCENTE AI PRECARI - Va data anche se le supplenze sono ‘brevi’ e tra una e l’altra vi sono giorni di pausa, basta che siano almeno 180 giorni: a Padova il giudice risarcisce una supplente con 2.000 euro

SCUOLA - Gli insegnanti precari non sono figli di un dio minore, la Carta del docente va anche a loro: a Treviso il giudice risarcisce con 1.500 euro un supplente difeso dai legali Anief

CARTA DEL DOCENTE – Nella scuola non si possono avere docenti non aggiornati e non formati, a Treviso il giudice assegna 1.000 euro a una insegnante: va garantita la qualità dell'insegnamento

SCUOLA - Supplenti annuali unitevi: la Carta del docente è un vostro diritto. A Verona il giudice assegna 2 mila euro alla precaria con “interessi legali e rivalutazione monetaria”. Pacifico (Anief): lo Stato sta spendendo un salasso

SCUOLA – Carta docente ai precari, sentenza record a Pistoia “targata” Anief: un’insegnante recupera 3.500 euro in un colpo solo, pari a sette anni di mancata assegnazione del borsellino elettronico

SCUOLA - Carta docente, quest’anno tornerà a essere negata anche ai supplenti con contratto fino al 31 agosto. Anief: sempre peggio, 80mila precari in più potrebbero presentare ricorso in tribunale con danni ulteriori per l’erario

SCUOLA - Carta del docente, ne hanno diritto anche gli ex precari oggi di ruolo: a Treviso 2.500 euro ad una insegnante per le supplenze annuali svolte tra il 2018 e il 2023

SCUOLA - Il lavoro del supplente è pari a quello del collega di ruolo, 1.500 euro più interessi dal Tribunale di Rovigo a un precario per mancata assegnazione della Carta del docente tra il 2021 e il 2024: ...

SCUOLA - Carta del docente, i precari hanno un passepartout per ottenerla: il ricorso con i legali Anief. A Velletri 1.500 euro a un’insegnante che ha svolto supplenze tra il 2017 e il 2020

SCUOLA - Anche i supplenti devono valorizzare le loro competenze professionali, a Roma il Tribunale condanna l’amministrazione a pagare 1.500 euro a una supplente per mancata assegnazione della Carta  del docente

SCUOLA - Anche gli educatori precari hanno pieno diritto alla Carta del docente, dal Tribunale di Rovigo 1.000 euro al supplente che ha presentato ricorso tramite Anief

SCUOLA – Carta del docente, va anche ai precari che svolgono ““servizio temporaneo fino al termine delle attività didattiche”: 2.000 euro dal Tribunale di Vicenza ad una supplente con servizio tra il 2019 e il 2023

SCUOLA - Carta del docente, va anche ai precari che svolgono ““servizio temporaneo fino al termine delle attività didattiche”: 2.000 euro dal Tribunale di Vicenza ad una supplente con servizio tra il 2019 e il 2023

SCUOLA - Carta docente, super risarcimento a Messina: 3.000 euro più interessi a un supplente dal 2018 perché tutti gli insegnanti hanno diritto a formarsi, accolta ancora una volta la linea vincente  ...

SCUOLA – Carta docente ai maestri della scuola dell’infanzia, per il Tribunale di Messina è un principio di diritto assodato per tutti i supplenti annuali. Anief: decine di migliaia hanno già beneficiato del ricorso

SCUOLA - Carta docente anche agli educatori precari, 1.000 euro più interessi assegnati a Rovigo a seguito del ricorso Anief: equiparati ai maestri di scuola primaria e come loro hanno pieno diritto alla ...

CARTA DOCENTE – A Modena il giudice condanna il Ministero a dare 1.500 euro più interessi a un precario difeso dai legali Anief: violato il principio di non discriminazione tra i lavoratori

SCUOLA - Carta del docente ai precari, a Pesaro il giudice dà ragione piena ai legali Anief: 2.000 euro alla supplente perché a favore dei supplenti ci sono “tre importanti arresti giurisprudenziali”

SCUOLA - Formazione insegnanti, i precari non possono essere “onerati personalmente delle spese destinate alla propria formazione, a differenza dei propri colleghi di ruolo” che hanno la card docente: ...

SCUOLA - Carta del docente ai precari, a Verona 3mila euro più interessi recuperati da un prof difeso dai legali Anief: vince il parametro della “non discriminazione” bene evidenziato dalla Cassazione

CARTA DOCENTE AI PRECARI - Il supplente ha diritto a presentare ricorso entro 5 anni dal primo contratto a termine e quello di sostegno può anche non avere la specializzazione: a Verona il giudice assegna ...

SCUOLA – Tra insegnanti precari e di ruolo non c’è differenza, la Carta docente va anche ai supplenti: a Padova il giudice del lavoro condanna il Ministero ad assegnare 2.500 euro a una prof difesa da ...

SCUOLA - I supplenti temporanei e su spezzone di cattedra possono avere la Carta del docente, il Tribunale di Roma risarcisce una precaria difesa da Anief con 1.500 euro perché ha svolto un lavoro “sostanzialmente ...

CARTA DEL DOCENTE NEGATA AI SUPPLENTI - Una discriminazione “priva di oggettiva e plausibile spiegazione”: il Tribunale di Roma condanna il Ministero a risarcire un’insegnante precaria con 1.500 euro più ...

 

Categorie: Bacheca sindacale

Una vittoria di ANP in difesa della salute e della sicurezza dei dirigenti scolastici 

ANP - Lun, 28/04/2025 - 18:06

Oggi, 28 aprile, si celebra la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Si ritiene dunque che sia l’occasione giusta per condividere con i soci gli esiti di una recente battaglia condotta dall’ANP a tutela della salute e della sicurezza dei dirigenti scolastici. 

La vicenda si iscrive in una cornice nota: l’ambigua collocazione dei dirigenti scolastici all’interno del D.Lgs. n. 81/2008 dove figurano sia come datori di lavoro sia come lavoratori. Il che finisce, nei fatti, per privare i colleghi delle specifiche tutele dei lavoratori medesimi: su tutte, la valutazione dei rischi cui sono esposti, ivi compreso lo stress lavoro correlato, nonché l’apprezzamento circa la necessità o meno della sorveglianza sanitaria.  

Sospesa in un simile “limbo”, una dirigente scolastica, neo-madre, aveva presentato istanza all’Ispettorato territoriale del lavoro, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, lettere b) e c) del D.Lgs. n. 151/2001, al fine di ottenere l’interdizione dal lavoro fino al settimo mese dal parto ed era finita al centro di un rimpallo di competenze tra USR e Ispettorato stesso. Quest’ultimo, infatti, richiedeva di acquisire il parere del medico competente sulla compatibilità tra lo stato di allattamento e l’attività lavorativa. A una simile richiesta, sia il medico competente dell’USR, quale datore di lavoro, sia quello dell’istituzione scolastica di titolarità della dirigente hanno negato la propria competenza in merito: l’Ispettorato si determinava, quindi, a rigettare l’istanza di interdizione dal lavoro post partum.  

A fronte di una simile assurda vicenda che ha negato alla dirigente, addirittura, la possibilità che venisse operata una valutazione di compatibilità tra la propria attività lavorativa e la condizione dell’allattamento, l’ANP ha deciso di intervenire sostenendone il ricorso innanzi al TAR per ottenere l’annullamento del provvedimento dell’Ispettorato. Il diniego è stato impugnato denunciando difetto di istruttoria e di motivazione, in particolare perché basato sulla mancata produzione del parere del medico competente. 

Il TAR Lazio, sezione V-ter, ha accolto il ricorso sancendo in modo chiaro che: 

  • spetta all’Ispettorato territoriale del lavoro valutare complessivamente le ‘condizioni ambientali’ di cui alla lettera b) del citato articolo 17, comma 2. Tale apprezzamento non è vincolato alle sole ‘mansioni’ svolte dalla lavoratrice ma “scaturisce dall’analisi complessiva delle caratteristiche del contesto ambientale in cui la lavoratrice è chiamata a effettuare la prestazione lavorativa”  
  • per l’adozione del provvedimento di interdizione post partum non è inderogabilmente prescritta la previa acquisizione del parere del medico competente; di conseguenza, la sua assenza non può, per sé sola, fondare il mancato rilascio del “provvedimento di tutela” richiesto dalla lavoratrice in puerperio. Tanto più – aggiunge il giudice amministrativo – che il parere “nella fattispecie in esame, non è stato prodotto dall’istante non per negligenza o mancanza di volontà (ovvero per altra ragione a essa imputabile), bensì a causa del conflitto negativo di competenza sollevato dall’USR Lazio e dal medico competente dell’Istituto scolastico”. 

All’esito di tale pronuncia, la collega ha finalmente ottenuto la concessione dell’interdizione post partum richiesta. 

Questa vittoria, fortemente voluta dall’ANP, segna un deciso passo avanti nella tutela della salute e della sicurezza dei dirigenti scolastici perché è l’inconfutabile affermazione della loro sottoposizione alle disposizioni previste per la generalità dei lavoratori e della irrilevanza, in tale ottica, delle peculiarità che ne caratterizzano la posizione. Il giudice amministrativo ha inoltre evidenziato che – nel caso di specie – il parere del medico competente non era stato prodotto a causa del conflitto negativo di competenza tra quello dell’USR e quello dell’istituzione scolastica e dunque, a maggior ragione, tale evenienza non poteva tradursi in un danno per la dirigente. 

L’ANP chiede adesso, anche alla luce della nostra recente indagine sullo stress lavoro correlato dei dirigenti, che la questione della tutela della salute e della sicurezza dei colleghi acquisisca la centralità che merita, con l’apertura del confronto già invocato nella riunione tenutasi presso il MIM lo scorso 2 aprile.  

Nessun dirigente deve essere più costretto a ricorrere al giudice per ottenere tutele consustanziali alla condizione di lavoratore. Lo status dirigenziale non può e non deve essere utilizzato come giustificazione per negare un diritto fondamentale. 

Continueremo a insistere su questo punto cruciale, ritenendolo essenziale per la qualifica dirigenziale. 

L'articolo Una vittoria di ANP in difesa della salute e della sicurezza dei dirigenti scolastici  proviene da ANP.

Categorie: Bacheca sindacale

LA CISL COMPIE 75 ANNI. CELEBRAZIONE IL 30 APRILE AL TEATRO ADRIANO DI ROMA, ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Cisl Scuola Lombardia - Lun, 28/04/2025 - 16:46
Lunedì, 28 Aprile, 2025 - 16:45

Nello stesso luogo che il 30 aprile del 1950 ne vide la nascita, il teatro Adriano di Roma, la CISL celebra il suo 75° compleanno con una iniziativa che vedrà la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Lo slogan scelto per l'evento, che richiama i principi ispiratori della CISL, è “La forza del lavoro, il valore della persona”.

La giornata si aprirà alle ore 10.00 con la presentazione del francobollo realizzato da Poste Italiane per commemorare la nascita del sindacato di via Po.

Seguirà una lettura dell'articolo 2 dello Statuto CISL, quello che ne contiene i principi fondativi, da parte di Luca Fiorino, attore e delegato CISL. Sarà poi la volta di Aldo Carera, Presidente della Fondazione intitolata a Giulio Pastore, fondatore e primo Segretario Generale della Cisl, che ricorderà il significato e il valore di un evento (Un vero manifesto politico) destinato a segnare la storia del sindacalismo democratico italiano.

Successivamente alcuni giovani sindacalisti si confronteranno su “19 parole” che caratterizzano l’identità sindacale della CISL.

Sarà quindi trasmesso il contributo video "leri come oggi, le ragioni del sindacato nuovo".

Concluderà la manifestazione Daniela Fumarola, Segretaria Generale CISL.

Allegati:  Programma_75_anniversario_cisl_02.pdfCategoria: NotizieTags: Iniziative e manifestazioniPolitiche confederaliRicorrenze
Categorie: Bacheca sindacale

ATA: scioglimento riserva CIAD e Concorso 24 mesi: come compilare le domande (SCHEDA E VIDEO)

UIL Scuola - Lun, 28/04/2025 - 16:26

Per il personale ATA sono aperte sia le domande per lo scioglimento della riserva CIAD, sia per il concorso 24 mesi.

Presentazione delle domande
Scioglimento riserva CIAD terza fascia ATA: fino alle ore 0:00 del 9 maggio. Per tutti i dettagli guarda il video.
Concorso 24 mesi: fino alle ore 14 del 19 maggio. Per tutti i dettagli consulta la nostra scheda.

L'articolo ATA: scioglimento riserva CIAD e Concorso 24 mesi: come compilare le domande (SCHEDA E VIDEO) proviene da UILSCUOLA.

Categorie: Bacheca sindacale

Convitti, D’Aprile: “Parabola pericolosa, da punto di eccellenza a rischio sopravvivenza”

UIL Scuola - Lun, 28/04/2025 - 15:42

I convitti, storici presìdi educativi del sistema scolastico italiano, sono oggi a rischio sopravvivenza, denuncia il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile.

Con 35.984 studenti, 2.277 educatori e 68 istituzioni scolastiche attive in 18 regioni – afferma il Segretario – queste strutture rappresentano un modello unico, capace di offrire tempo pieno, tutoraggio continuativo e un percorso formativo completo dall’infanzia alla secondaria.

Nonostante il loro ruolo strategico e la continua crescita delle iscrizioni, i convitti scontano una grave carenza di attenzione istituzionale. Una normativa risalente al Regio Decreto del 1925 regola ancora oggi il loro funzionamento, senza prevedere meccanismi di democrazia interna né adeguamenti ai cambiamenti educativi e sociali degli ultimi decenni.

“La gestione verticistica dei convitti, ancora affidata a consigli di amministrazione non eletti, va superata. Serve una riforma che apra gli organi di governo alla partecipazione di tutte le componenti scolastiche: personale docente, educativo, ATA, studenti e famiglie,” dichiara D’Aprile.

Ancora più preoccupante è la situazione del personale educativo: il Ministero dell’Istruzione e del Merito continua a congelare l’organico ai numeri del 2011/12, ignorando l’aumento degli alunni e rendendo impossibile mantenere alti standard di qualità educativa. Senza investimenti adeguati, il rapporto educatori-studenti è destinato a deteriorarsi, con gravi ripercussioni sui percorsi di apprendimento e sul sostegno agli studenti.

“Non possiamo permettere che gli educatori, figure centrali nel favorire l’inclusione e il successo formativo, vengano ridotti a ruoli marginali e privati di opportunità di aggiornamento. La loro professionalità va valorizzata e aggiornata alle esigenze del mondo contemporaneo,” aggiunge D’Aprile.

Alla precarietà diffusa, l’ultimo concorso risale al 2000 – ricorda il Segretario – si sommano la negazione della mobilità, la mancata progressione economica e l’assenza di riconoscimento pieno dei diritti contrattuali. Inoltre, agli educatori continua a essere negato il bonus per la formazione professionale, costringendoli spesso ad azioni legali per veder riconosciuti i propri diritti.

“Sulla scorta di tali valutazioni, la Uil Scuola è impegnata a proporre iniziative pubbliche di confronto e di dibattito al fine di rilanciare le strutture educative e rivendicare il superamento delle macro-criticità che interessano il personale educativo, divenute ormai insopportabili.” conclude Giuseppe D’Aprile.

L'articolo Convitti, D’Aprile: “Parabola pericolosa, da punto di eccellenza a rischio sopravvivenza” proviene da UILSCUOLA.

Categorie: Bacheca sindacale

ISTRUZIONE - Campagna Screening Anief. Pacifico: “Non un euro di meno fa rispettare i diritti dei lavoratori della scuola, adesione gratuita”

ANIEF - Lun, 28/04/2025 - 15:32

Il sindacato rappresentativo Anief, con lo scopo di far rispettare i diritti dei lavoratori della scuola, ha avviato la campagna “Non un euro di meno”. Ogni utente, tramite apposito modulo, può registrarsi e richiedere gratuitamente informazioni e consulenza sul proprio stato matricolare e sugli eventuali diritti relativi alla giurisprudenza. Alla luce delle battaglie e relative vittorie in tribunale, il sindacato rappresentativo Anief invita i lavoratori della scuola ad aderire alla campagna Screening #nonuneurodimeno https://anief.org/consulenza-adesione-ricorsi


Per partecipare all’azione basta compilare il seguente modulo online: la richiesta sarà valutata gratuitamente dall’ufficio legale Anief. Successivamente l’associato sarà contattato dal sindacato.

Categorie: Bacheca sindacale

Scheda illustrativa del decreto-legge 45/2025, attualmente all'esame del Senato per la conversione in legge

CISL SCUOLA - Lun, 28/04/2025 - 15:23
È in corso al Senato l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 45/2025, che contiene disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Si tratta di un provvedimento che affronta diverse questioni di notevole rilevanza per il sistema scolastico (dalla riforma dei percorsi di istruzione tecnica al reclutamento, al contrasto ai cosiddetti diplomifici), su cui si è svolta nei giorni scorsi un'audizione dei sindacati presso la 7^ Commissione del Senato (vedi notizia su questo sito). Sui contenuti del decreto legge la CISL Scuola ha predisposto un'articolata scheda illustrativa a cura dell'Ufficio Sindacale - Legale.
Categorie: Bacheca sindacale

Avviso di chiusura sede nazionale - 2 maggio 2025

ANIEF - Lun, 28/04/2025 - 15:01

Si comunica che venerdì 2 maggio la sede nazionale Anief di Palermo sarà chiusa

Categorie: Bacheca sindacale

Bernocchi dialoga con Tecnica della Scuola. Verso lo sciopero del 7 maggio

COBAS Scuola - Lun, 28/04/2025 - 14:43

Di Alessandro Giuliani 20/04/2025

“In Italia una maestra laureata guadagna come una donna delle pulizie, con tutto il rispetto per queste lavoratrici che comunque svolgono un lavoro meritevole ma per il quale non è di certo richiesto il possedimento della laurea”. A dirlo alla ‘Tecnica della Scuola’ è Piero Bernocchi, storico portavoce nazionale dei Cobas.

Nel corso della video-intervista alla testata specializzata, il sindacalista di base rimarca anche che “nella scuola primaria, come se non bastasse, le maestre lavorano anche di più delle colleghe della secondaria di primo e secondo grado ma a fine mese guadagnano meno”.

“È uno dei problemi e delle discriminazioni della scuola moderna, che è arrivato il momento di superare: è un dato di fatto che oggi i docenti sono praticamente tutti laureati e non si comprende più i motivi di questa differenza di trattamento”, conclude Piero Bernocchi.

link:
https://www.tecnicadellascuola.it/le-maestre-sono-laureate-lavorano-piu-delle-docenti-delle-superiori-ma-guadagnano-meno-duna-colf-per-bernocchi-cobas-e-intollerabile

Categorie: Bacheca sindacale

Nuove Indicazioni nazionali 2025, il nostro approfondimento

UIL Scuola - Lun, 28/04/2025 - 14:41

In premessa riteniamo non eludibile la necessità di maggiore tempo per meglio capire, riflettere ed analizzare la portata delle Indicazioni nazionali 2025. Un’esigenza che, a nostro avviso, riguarda anche le scuole chiamate ad esprimere un questionario di gradimento in un lasso di tempo troppo breve (la ridotta proroga non rappresenta una soluzione). Siamo in presenza di un testo che richiede una necessaria approfondita analisi sulle ripercussioni nei processi educativi, nella didattica e anche sugli aspetti di cultura generale che rappresentano il presupposto a tutto il documento.

Riteniamo, inoltre, che sarebbe stato necessario un coinvolgimento capillare degli attori della scuola da cui ricavare suggerimenti e pratiche che hanno rappresentato successi formativi da cui trarre indicazioni.

Negli anni si sono evidenziate molteplici interventi nel mondo della scuola che hanno spinto ogni governo e relativo Ministro dell’Istruzione a caratterizzare la loro azione introducendo, ognuno, pezzi di riforma scolastica a volte in contraddizione con quelle precedenti o, addirittura, stravolgendo quanto fatto dai precedenti governi e ministri competenti.

Attualmente non abbiamo assistito ad un “patto”, come avvenuto nel 2012, sul quale far convergere maggioranza e opposizione che insieme agli studiosi e specialisti della pedagogia e dei sistemi scolastici, agli insegnati e ai Dirigenti scolastici fossero in grado di costruire quanto necessario per elaborare le indicazioni nazionali.

Riteniamo, infatti, che le indicazioni nazionali del 2012 rappresentano un lavoro serio che, come è ragionevole, necessita di aggiornamenti e integrazioni che avrebbero dovuto concentrarsi in particolare sulle nuove sfide determinate dal digitale, dall’intelligenza artificiale, dai nuovi modi di comunicare e interagire. Alcuni di questi temi li troviamo nelle linee guida in applicazione della legge sull’educazione civica del 20 agosto 2019, n. 92 che, a nostro avviso, avrebbero potuto raffigurare una buona base di partenza. Una particolare attenzione avrebbe dovuto essere posta all’educazione finanziaria che riteniamo essere un terreno su cui scontiamo un importante ritardo nel contesto dei processi educativi europei.

Quelli su esposti avrebbero dovuto rappresentare le questioni su cui procedere verso un costruttivo aggiornamento delle indicazioni nazionali e soprattutto sarebbe stato necessario che tutti gli attori in campo, a cominciare dal Governo, dal Ministro e dal Parlamento, si apprestassero in modo serio e risolutivo ad affrontare il gravissimo problema strutturale della scuola italiana: il numero inaccettabile di docenti precari (oltre 230.000) che incidono negativamente su uno degli aspetti fondamentali di qualsiasi azione educativa (financo per l’applicazione delle indicazioni nazionali) ovvero la continuità didattica.

Nelle Indicazioni ci si concentra molto sugli ambienti di apprendimento fisici sebbene, a causa dei forti tagli delle risorse finanziarie destinate agli enti locali, non si riesce troppe volte a garantire una manutenzione ordinaria degli edifici e molti di essi sono sprovvisti di palestre; inoltre, con la diminuzione dei posti in organico si procederà inevitabilmente verso la progressiva diminuzione del numero delle classi autorizzate con conseguente innalzamento in esse del numero degli alunni che non troveranno risposte adeguate ai loro bisogni formativi.

Di fronte al tema della denatalità, che rappresenta per la nostra società un dramma in sé, abbiamo l’occasione di trasformarla in un’opportunità: fare una scelta “rivoluzionaria” ovvero la riduzione del numero di alunni per classe, tema non eludibile che si intreccia con la reale efficacia dei processi educativi che le stesse indicazioni nazionali si propongono. Muoversi verso l’obiettivo di 18 alunni per classe dovrebbe essere la meta a cui tutti puntare. Dovremmo tutti impegnarci per far nascere e rendere effettiva una forte volontà politica in tal senso.

A fronte di queste preoccupanti condizioni della scuola questa fretta a definire ex novo le indicazioni nazionali ci appare un tentativo di partire dalla coda invece che dalla testa quest’ultima rappresentata da una condizione oggettiva per cui un docente su 4 è precario, limitazione concreta che rischia di vanificare ogni buon proposito.

È innegabile che dalla lettura complessiva delle premesse culturali si avverte un’impostazione di tipo paternalistico. Il richiamo alla coercizione verso gli alunni sottende ad un’idea che ci sono forze nemiche per cui bisogna difendersi. Dalla lettura delle premesse culturali si avverte un senso di paura per cui occorrono contromisure. Tutto sembra essere un rischio: il digitale, le famiglie che non danno un aiuto alla scuola in termini educativi. Un’impostazione di tal genere, inoltre, non consente un approccio serio, analitico e meditato alla nuova sfida che pone l’intelligenza artificiale.

Nella “Premessa culturale generale delle Nuove Indicazioni” emerge subito la nozione di “persona” ancorata alla cultura occidentale. La “persona”, di cui si richiama la radice greca e latina di volto, “è una realtà che si costituisce attraverso la possibilità di dire io” (pag. 8). Pur essendo relazione, l’individuo deve essere sempre preminente rispetto al suo essere parte di una comunità. Il “volto” vuole forse richiamare l’appartenenza ad una razza, che nella sua storia ha saputo affermare il principio della libertà, e dunque il riferimento alla cultura occidentale nata “fra Atene, Roma e Gerusalemme”? Sono dunque queste le basi antropologiche per lo sviluppo del senso morale e della comprensione del principio di autorità? Su questo è forse necessario un maggiore approfondimento, per salvaguardare le conquiste in chiave “interculturale” fatte dalla scuola italiano in questi decenni.

Fatte tali premesse non ci esimiamo dall’entrare nel merito di alcuni temi contenuti nelle indicazioni nazionali proposteci:

Persona, scuola e famiglia sono punti di riferimento importanti anche se, come detto, rileviamo una retorica paternalistica, ad esempio, nei confronti delle stesse famiglie: “Va spiegato a bambini e preadolescenti, anzitutto da parte dei genitori, che la nostra Repubblica ha posto la scuola al centro del suo progetto di Paese e che la scuola è un bene sociale comune di inestimabile rilevanza, da tutelare e valorizzare, a cominciare dalle parole usate per parlarne”. A ciò si aggiunge una enfatizzazione relativa agli atti di vandalismo e sulle offese agli insegnanti che implicherebbero riflessioni molto più approfondite e non un’impostazione rivolta prevalentemente ad un’idea generica di rispetto “maxima debetur magistro reverentia”. L’attenzione andrebbe rivolta prevalentemente alla mancanza di ambienti adeguati, mancanza di palestre di aule con strumenti musicali. Ci troviamo di fronte in molti casi in strutture scolastiche dove manca l’agibilità e dove il rispetto per le persone e le cose dovrebbe avere come presupposto “la bellezza” dell’istituzione scolastica.

Si avverte anche la sensazione di volgere verso un ruolo marginale del docente rispetto al processo di apprendimento in sé, quasi che il suo ruolo fosse decisivo solo in relazione al comportamento dell’alunno; viene compresso il diritto alla libertà di insegnamento (art. 33 Costituzione) nel momento in cui si leggono i suggerimenti rispetto ai testi da utilizzare nelle discipline letterarie o i suggerimenti sullo stile di insegnamento da adottare. Un investimento nell’ambiente fisico di apprendimento, senza un investimento prevalente sul capitale umano e professionale, crea una frattura con i contenuti e le competenze da acquisire. Tale accento sugli ambienti di apprendimento sembra finalizzato al tentativo di coniugare strumenti e pratiche didattiche del passato con le nuove tecnologie, ossia “la carta e la penna e la lettura ad alta voce e la convivenza armoniosa di assistenti virtuali”.

Il ruolo di insegnante quale “maestro” è condivisibile, ma riteniamo che nella scuola primaria sarebbe necessario il ripristino di una pluralità di “maestri” attraverso una rinnovata applicazione di un insegnamento modulare e il superamento dell’anacronistico concetto di maestro unico.

Il riferimento al valore della persona che è il soggetto assoluto in una comunità, oltre a richiamare “l’azione della scuola nel promuovere l’identità personale, culturale, relazionale e partecipativa della persona umana” avrebbe dovuto, a nostro avviso, essere completata con la sottolineatura “nel rispetto della diversità di genere, di sesso e di religione”.

Anche sul tema dell’inclusione, prevale la scelta di privilegiare gli ambienti fisici, mettendo in secondo piano i processi culturali come cambiamento. Il riferimento a Comenius, secondo il quale, tutto può essere insegnato a tutti, implicitamente non rispetta le difficoltà e i bisogni educativi di ognuno o di qualcuno. Non compare la figura del docente specializzato, il che porta a pensare che si voglia raggiungere l’obiettivo di un docente unico, che sia curriculare- specializzato allo stesso tempo, a discapito del rapporto 1/1 o 1/2, per favorire gli ausili virtuali in grado di semplificare la personalizzazione degli apprendimenti. Si demolisce, di fatto, la figura del docente specializzato (attualmente docente della classe è bene sottolinearlo) come intermediario dell’inclusione, facilitatore degli apprendimenti e co- protagonista di una relazione affettiva e di fiducia con gli alunni più deboli e le loro famiglie. Sembra quasi che l’inclusione diventi un processo naturale di buone prassi.

Riguardo a scuola e nuovo umanesimo condividiamo, oltre il richiamo importante all’art.3 della nostra Costituzione, l’impostazione, in controtendenza rispetto ad una retorica eccessiva sulle competenze, per cui le competenze assumono un rilievo subordinato laddove si precisa “l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva dello sviluppo integrale della persona e dei suoi talenti”. Al contempo rileviamo alcune impostazioni contraddittorie che lasciano spazio a confusione tra i termini “competenze” e “abilità”.

In riferimento alle “guerre terribili” della prima metà del ‘900, proprio perché in premessa al paragrafo Libertà, cura di sé ed etica del rispetto in cui si vuole evidenziare la cultura della libertà che è il valore più caratteristico dell’Occidente, sarebbe stato necessario fare riferimento a chi ha garantito quelle libertà attraverso un sacrificio di milioni di donne e uomini che si sono opposti ai fascismi e in seguito ad ogni forma di totalitarismo come quello sovietico. Altrimenti quelle guerre totali assumono un carattere neutro (altro tema che affronteremo) in cui tutti sono responsabili e nessuno lo è.

Condivisibile in pieno, lapalissiano diremmo, il richiamo a “sviluppare la capacità di pensare in modo critico e autonomo, di riconoscere i diritti e i doveri propri e altrui e di comprendere l’importanza della giustizia e dell’equità nella società”.

Ci appare oscuro la ratio del riferimento alla “comprensione del principio di autorità” in quanto rappresenti una conquista dell’uomo libero. A nostro avviso l’uomo libero è colui che sa mettere in discussione con le proprie capacità critiche anche quel principio che è poi l’ossatura su cui si è costruita la “libertà” dell’Occidente.

Lo studio della Bibbia può essere considerato pertinente nel momento in cui è teso alla delineazione del rapporto tra la scuola di oggi e il nuovo umanesimo:

“La libertà è il valore caratteristico più importante dell’Occidente e della sua civiltà sin dalla sua nascita, avvenuta fra Atene, Roma e Gerusalemme. Ed è il cuore pulsante della nostra democrazia” (Libertà, cura di sé ed etica del rispetto, p. 10 II cpv);

Rileviamo però che per la prima e la seconda classe della scuola primaria lo studio delle radici della cultura occidentale attraverso alcune letture/narrazioni come la Bibbia o l’Odissea, mediante lo studio della differenza tra monarchia e repubblica, i concetti del Risorgimento e lo studio dell’inno di Mameli, rappresentano contenuti culturali, che seppur semplificati, risultano essere complessi per l’età evolutiva del discente, che deve ancora consolidare gli aspetti dell’asse temporale.

Al riguardo, non avendo alcun preconcetto sullo studio della Bibbia, è estremamente necessario che tale studio non risulti:

  • Una forzatura culturale in un ambiente scolastico pubblico e pluralista;
  • Una sovrapposizione con l’insegnamento della religione cattolica, che già affronta questi temi con strumenti pedagogici e didattici adeguati.
  • Una scelta sbilanciata dal punto di vista ideologico, nel quadro di un impianto antropologico dichiaratamente cristiano delle Nuove Indicazioni 2025.

I fondamenti teorici delineati nelle nuove Indicazioni sembrano orientare la concezione dell’educazione verso un impianto antropologico di matrice cristiana, che si distingue per una visione integrale della persona. Tale scelta, pur riconoscibile all’interno della tradizione culturale italiana, potrebbe essere interpretata come un tentativo di riequilibrio rispetto a impostazioni pedagogiche di ispirazione laica e progressista che hanno avuto ampia diffusione nel dibattito educativo degli ultimi decenni e che riteniamo avere prodotto buoni risultati educativi.

L'articolo Nuove Indicazioni nazionali 2025, il nostro approfondimento proviene da UILSCUOLA.

Categorie: Bacheca sindacale

Percorsi abilitanti Indire. Pubblicazione dei decreti imminente, per docenti precari e specializzati all’Estero

ANIEF - Lun, 28/04/2025 - 14:37
Valditara: "Specializzazione sul sostegno: il 2025 sarà un anno decisivo!"

Il Ministro Valditara ha annunciato ufficialmente che i nuovi percorsi di specializzazione sul sostegno si concluderanno entro il 31 dicembre 2025, come stabilito dal Decreto Legge 74/2024.
Si tratta di una scadenza precisa e non prorogabile, che segna un punto fermo per chi aspira a ottenere questa importantissima qualifica.

Con l’approvazione della Legge 106/2024, il Senato ha confermato che potranno accedere ai corsi due categorie ben definite:

  • Chi ha svolto almeno tre anni di servizio su posto di sostegno, nel grado di scuola richiesto, negli ultimi cinque anni (escluso l’anno in corso).
  • Chi è in possesso di un titolo di specializzazione estero, già in fase di riconoscimento, e che alla data del 1° giugno abbia superato i 120 giorni senza ricevere ancora un provvedimento.

I corsi saranno organizzati da INDIRE, in collaborazione con varie università italiane.
Una parte della formazione si svolgerà a distanza, mentre il tirocinio sarà in presenza.

Comunicheremo a breve tutte le informazioni dettagliate: costi, durata, modalità di svolgimento e date di avvio.

Nel frattempo, se sei interessato a partecipare a questi percorsi, puoi già compilare il form di preiscrizione.
Ti verrà chiesto di indicare:

  • Per quale grado scolastico desideri specializzarti.
  • Quale sia il tuo titolo di accesso (i tre anni di servizio o la specializzazione estera in attesa di riconoscimento).
Categorie: Bacheca sindacale

Il 15 maggio seminario formativo on line per neo dirigenti scolastici a cura di CISL Scuola e IRSEF IRFED

CISL SCUOLA - Lun, 28/04/2025 - 14:14
CISL Scuola e IRSEF IRFED organizzano un seminario formativo on line destinato a quanti sono entrati in servizio come dirigenti scolastici nell'anno scolastico in corso. L'iniziativa è prevista per il giorno 15 maggio p.v., con orario 15.00-17.00. Si parlerà di cartella del DS, di adempimenti amministrativi, rapporti col tutor e altro ancora insieme a Marco Bollettino, dirigente scolastico del Liceo Scientifico A. Gramsci di Ivrea. Per partecipare al seminario occorre registrarsi compilando il modulo cui si può accedere attraverso il link riportato sulla locandina.
Categorie: Bacheca sindacale

USB Scuola: avvio sportelli Prima Fascia ATA e scioglimento riserva CIAD

USB Scuola - Lun, 28/04/2025 - 12:19

Si aprono oggi 28 aprile le funzioni per l’inserimento in I fascia per il personale ATA.

Possono partecipare i lavoratori di ogni profilo ATA che abbiano svolto almeno 23 mesi e 16 giorni di servizio sul profilo specifico e siano in possesso della Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale, titolo non richiesto per i Collaboratori Scolastici. La domanda di inserimento in I fascia va obbligatoriamente fatta nella provincia in cui è attiva la III fascia.

Le domande potranno essere presentate dalle 14 del 28 aprile alle 14 del 19 maggio.

Il personale ATA che deve sciogliere la riserva del conseguimento della CIAD potrà farlo dal 28 aprile al 9 maggio.

Entrambe le procedure vanno effettuate esclusivamente sul portale Istanze On Line al quale si accede tramite SPID o CIE.

Per fruire dello sportello di consulenza, riservato agli iscritti e a chi si iscrive a USB Scuola, occorre compilare il modulo a questo link:

https://form.jotform.com/USB_Scuola/bando-24-mesi-ata-e-CIAD-2025

Categorie: Bacheca sindacale

Pagine

Subscribe to Istituto Comprensivo Piazza Costa aggregatore - Bacheca sindacale
Sito realizzato da Walter Artusa su modello predisposto nell'ambito del progetto "Un CMS per la scuola" di Porte Aperte sul Web, Comunità di pratica per l'accessibilità dei siti scolastici - USR Lombardia.
Il modello di sito è rilasciato sotto licenza Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported di Creative Commons.