Il rinnovo delle Rsu 2025 della scuola, con un incremento probabile del 2% rispetto al 2022, rappresenta "una grande vittoria dell’Anief: siamo cresciuti più di tutti, abbiamo triplicato i consensi che abbiamo avuto nelle scorse elezioni. Questo ci dovrebbe portare a sfiorare il 9%” di rappresentatività: “una percentuale che ci permetterà di essere più forti ai tavoli contrattuali e fare sentire con maggiore forza le proposte che vengono dal mondo della scuola". A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante un’intervista all’agenzia Teleborsa.
Quello raggiunto dall’Anief, continua il suo presidente nazionale, è soprattutto "un premio alla tenacia, alla fede, alla costanza. Ed è anche una responsabilità: quindi, ancora di più, da oggi in poi, cercheremo insieme a chiunque voglia” nei comparti Istruzione, Università e Ricerca, “fare sindacato con noi, di migliorare questa nostra società e costruire sempre di più una scuola più giusta".
Sempre in attesa dei risultati ufficiali, a seguito del rinnovo delle Rsu, con quasi un milione di dipendenti dei dipendenti di Istruzione, Università e Ricerca andati al voto, il sindacato Anief ha fatto registrare il più alto incremento di voti tra i rappresentativi, aumentando di 20 mila voti e del 2% rispetto alla precedente tornata elettorale: l’Anief è stato anche l'unico sindacato tra gli autonomi a crescere, ma pure ad avere fatto registrare un consenso superiore in termini di nuovi voti rispetto a quello raggiunto assieme da Flc-Cgil e Uil Scuola. Poco sotto tutti gli altri.
“I risultati che si stanno profilando sono davvero ottimi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, non posso che dire grazie a tutte le elettrici e agli elettori che hanno apprezzato la coerenza, la competenza, la voglia di cambiare che il nostro sindacato ormai interpreta da anni. La crescita dell’Anief del 30% dei voti rispetto alle elezioni del 2022 dimostra l'apprezzamento per un'attività sindacale che è stata premiata. Ma un grazie va anche a tutta la struttura Anief per i sacrifici affrontati per la crescita del sindacato e la costruzione di una società più giusta. Alla fine, su 975 mila voti di insegnanti e personale Ata, per eleggere le nuove Rsu, potrebbero essere 80 mila quelli andati ad Anief, che in questo modo probabilmente salirebbe dal 6,7% a sopra il 9% di rappresentatività”, conclude il leader del giovane sindacato.
PER APPROFONDIMENTI:
“A distanza di 134 anni, chi lavora in Italia, in particolare nel comparto Istruzione e Ricerca, dove lavorano 1 milione e 300mila dipendenti pubblici, ha ancora tanti diritti da rivendicare: dal reclutamento alla dignità professionale, dagli stipendi alla formazione, ma anche sul versante della sicurezza, della famiglia e della carriera c’è ancora tantissimo da fare. Tra l’altro per realizzare quanto già previsto da diversi articoli della nostra Costituzione e da specifiche direttive Europee”. Lo dichiara, nel giorno del 1° maggio, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, confermando l’intenzione di “proseguire ancora con più tenacia la battaglia sindacale con cui ottenere il riconoscimento dei diritti, oggi non assolti, anche per via contrattuale e quindi attraverso norme attuative”.
Il giovane sindacato, che a seguito del rinnovo delle Rsu di aprile ha rafforzato la sua rappresentatività, probabilmente incrementando il consenso rispetto al 2022 di circa 2 punti percentuali, vuole ricordare che la parola “lavoro” è praticamente presente in tutta la nostra Costituzione: l'articolo 4 (diritto al lavoro), l'articolo 35 (tutela del lavoro), l'articolo 36 (retribuzione, durata della giornata lavorativa, riposo settimanale e ferie), l'articolo 37 (diritti delle donne e dei minori nel lavoro), l'articolo 39 (libertà sindacale), l'articolo 41 (iniziativa economica privata) e l'articolo 47 (risparmio e tutela del credito). Ed è alla base dei 20 principi e diritti fondamentali del pilastro europeo dei diritti sociali, articolati in tre categorie: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro; condizioni di lavoro eque; protezione sociale e inclusione”.
“Anief – commenta ancora il suo presidente nazionale - continuerà a difendere chi lavora nelle scuole, nelle Università, nelle Afam e negli Enti di ricerca, nel confronto con le istituzioni italiane ed europee perché i diritti, dopo essere stati giustamente rivendicati nei tribunali e nelle piazze, siano previsti nei contratti e praticati nelle pratiche di lavoro quotidiane”, conclude Pacifico.
Solo ieri, il sindacalista aveva elogiato la denuncia del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sulla dinamica salariale negativa che caratterizza il nostro Paese: “Le parole di Mattarella sugli stipendi bassi sono per noi musica per le orecchie – ha detto il presidente nazionale Anief – perché se anche il primo cittadino italiano sottolinea quello che il nostro sindacato grida invano da anni significa che il problema è reale. Ci sono dei comparti, come l’Istruzione, dove i lavoratori sono pagati, considerando il costo della vita, assai meno che 15 anni fa: anche nel mese di aprile i compensi sono rimasti ridotti e nemmeno è arrivato l’atteso sgravio fiscale”.
“A rendere la situazione insopportabile è stato l’ultimo periodo, contrassegnato prima dalla stipula di un indecoroso contratto di lavoro, nel 2018, poi il Covid e la guerra Russia-Ucraina: ci ritroviamo oggi con i docenti e Ata della scuola con buste paga addirittura indietro di 6.000 euro l’anno rispetto ai dipendenti delle Funzioni Centrali e di oltre 4.000 quattro mila se si confrontano i compensi degli insegnanti e del personale Ata con la media della PA. Lo ripetiamo: senza finanziamenti corposi e strutturali a beneficio del personale la situazione andrà sempre più a peggiorare”, ha concluso Marcello Pacifico.
Il sindacato Anief, che ha già espresso il suo parere all’Aran lo scorso 26 marzo e lo rifarà durante il prossimo incontro del 7 maggio: l’inizio del declino dei dipendenti della scuola ha preso il via con lo sciagurato rinnovo contrattuale del 2018; dopo quel contratto, i dipendenti delle Funzioni centrali sono arrivati a prendere fino a 6.000 euro annui in più rispetto al personale scolastico, mentre prima di quel contratto erano in media docenti e personale Ata a guadagnare 1.000 euro in più.
PER APPROFONDIMENTI:
La prova orale si svolgerà da metà maggio. Il percorso formativo di Eurosofia, è articolato in 10 incontri tematici con un taglio operativo e concreto, ed è tenuto da formatori DSGA esperti del settore scolastico.
Inoltre in omaggio il minicorso intensivo di informatica e inglese.
I posti messi a bando, ricordiamo, sono 1435, vedremo dai dati ufficiali forniti dal Ministero se si riuscirà a coprirli o ne rimarranno scoperti.
La prova orale consiste in:
La prova orale ha una durata massima di 50 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi previsti dalla normativa vigente, e può essere svolta in videoconferenza, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e digitali, garantendo comunque l’adozione di soluzioni tecniche che assicurino la pubblicità della stessa, l’identificazione dei partecipanti, nonché la sicurezza delle telecomunicazioni e la loro tracciabilità.
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Corso intensivo online interamente dedicato alla preparazione della prova orale del concorso DSGA 2025, con un taglio operativo e concreto.
Gli aggiornamenti relativi all’attività del Dsga, sono già disponibili sulla piattaforma.
Calendario incontri, relatori e programma a questo link:https://iscrizioni.eurosofia.it/lista-corsi/corso.html?id=1898
Obiettivi del corso
Modalità di svolgimento
Tutti gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom. I link di accesso saranno disponibili all’interno della piattaforma di formazione.
Le lezioni in diretta possono essere seguite in differita poiché caricate in piattaforma con i rispettivi materiali.
PROGRAMMA – CONTENUTI MODULI – FORMATORI
(TUTTI GLI INCONTRI, SALVO IMPREVISTI, SI TERRANNO DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 17.00)
Data
Docente
Titolo Lezione
22/04/2025
RIMANDATO
15:00/17:00
Margherita Genduso
Approfondimento teorico e pratico sulla gestione degli acquisti tramite le piattaforme MEPA e CONSIP da parte delle istituzioni scolastiche. Focus sugli adempimenti del Dirigente Scolastico e del DSGA, con l’analisi di modelli documentali utili.
24/04/2025
17:00/19:00
Alberico Sorrentino
Esame delle fasi e degli strumenti della contrattazione integrativa nelle scuole, con attenzione alle novità introdotte dal CCNL 2019-2021. Utilizzo di modelli e casi pratici.
28/04/2025
15:00/17:00
Federica Colantuoni
Approfondimento delle attività connesse alla predisposizione del programma annuale scolastico, con particolare attenzione agli adempimenti contabili e finanziari di DS e DSGA. Analisi di modelli e strumenti operativi.
30/04/2025
15:00/17:00
Vincenzo Sorrentino
Approfondimento sulle procedure di contrattualizzazione e ricostruzione di carriera. Competenze su nomine, presa di servizio e inquadramento stipendiale secondo normativa vigente e piattaforme ministeriali. Comprende approfondimento sulle procedure disciplinari applicabili a docenti e ATA.
02/05/2025
15:00/17:00
Alberico Sorrentino
Analisi delle modalità di acquisto fuori dalle piattaforme MEPA e CONSIP, con focus sull’affidamento diretto e sulle procedure negoziate senza bando. Approfondimento sugli obblighi di DS e DSGA, con supporto di esempi pratici.
03/05/2025
10:00/12:00
Margherita Genduso
Attività negoziale delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla risoluzione di casi pratici, anche mediante l'analisi di modelli di atti.
06/05/2025
15:00/17:00
Giovanni Menditto
Approfondimento delle fasi operative e contabili legate alla predisposizione del conto consuntivo scolastico. Focus sugli obblighi del DSGA e sull’utilizzo di modelli contabili di riferimento.
07/05/2025
15:00/17:00
Margherita Genduso
Attività negoziale delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla risoluzione di casi pratici, anche mediante l'analisi di modelli di atti.
08/05/2025
15:00/17:00
Giovanni Menditto
Esame teorico e operativo della gestione dei compensi accessori finanziati tramite fondo MOF e bilancio scolastico. Discussione di casi pratici, tabelle di pagamento.
09/05/2025
15:00/17:00
Tobia Ciaglia
Analisi teorico-pratica della gestione del personale ATA attraverso il piano delle attività. Approfondimento sugli obblighi del DSGA e sugli strumenti documentali di supporto.
10/05/2025
10:00/12:00
Alberico Sorrentino
Esame delle principali tipologie di atti istruttori utilizzati nella gestione amministrativa e contabile delle scuole, con riferimento alla documentazione e alla corretta redazione.
12/05/2025
15:00/17:00
Stefano Ragone
Esame approfondito degli aspetti teorici e operativi della gestione dell’inventario dei beni scolastici. Particolare attenzione agli obblighi del DSGA e all’utilizzo di modelli documentali.
NB. A supporto della preparazione sono stati inseriti materiali delle precedenti edizioni.
Materiali e risorse disponibili
Costi
Come iscriversi
L’iscrizione agli incontri è semplicissima, dovrà cliccare su REGISTRATI se non è in possesso di un profilo sulla piattaforma Eurosofia o su LOGIN se già in possesso, in questa pagina: https://iscrizioni.eurosofia.it/lista-corsi/corso.html?id=1898
CONSEGUIMENTO CIAD
Mettiamo a disposizione di tutti gli utenti che si iscrivono al corso di preparazione alla prova orale, la certificazione CIAD ad un costo agevolato di 150,00€ (anziché 189,00€).
Sono previste 9 sessioni di esame giornaliere
Tutti i dettagli in questa pagina:https://www.e-sofia.it/paginaprincipale/corso.html?id=1472
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Anief Formazione in collaborazione con Eurosofia, propone due preziosi corsi dedicati agli insegnanti di sostegno della scuola secondaria di secondo grado.
Uno in merito al Documento del 15 maggio e uno Dedicato alla formazione finale Pei.
Sappiamo bene quanto questo periodo dell’anno scolastico sia intenso, soprattutto per chi lavora nel mondo del sostegno e deve destreggiarsi tra adempimenti, documenti e tanta, tanta cura verso gli alunni e le famiglie.
Proprio per questo Eurosofia propone due incontri formativi altamente mirati e pensati per supportare concretamente nelle prossime settimane.
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Primo corso:
“Documento del 15 maggio, esame di Stato Secondo grado, prove equipollenti”
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Secondo corso:
Formazione finale Pei
“PEI di verifica finale. Richiesta delle risorse. Certificazione delle competenze. Allegati C e C1”
Corso di formazione rivolto a tutti i docenti, indispensabile per affrontare con competenza e professionalità questo ultimo periodo dell’anno.
In particolare, il corso consente di acquisire competenze in relazione ai seguenti aspetti:
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COSTO DEI CORSI
Incontro di verifica PEI, richiesta risorse, certificazione competenze, ruolo dei docenti e del GLO.
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Finalmente sbloccato il concorso scuola secondaria PNRR2 bandito con DDG n.3059/2024: dopo il via libera da parte del Ministero alla pubblicazione del voto minimo in quelle classi di concorso/regioni in cui non si svolgerà la prova suppletiva, le commissioni possono convocare i candidati per lo svolgimento della prova orale.
Chi accede alla prova orale
I candidati che hanno raggiunto il voto minimo per l’accesso alla prova orale, ossia chi ha conseguito almeno 70/100 alla prova scritta e rientra nel triplo dei posti a concorso per singola classe di concorso nella regione considerata, più tutti coloro che hanno lo stesso punteggio dell’ultimo dei candidati ammessi.
ATTENZIONE: Gli USR stanno comunicando il voto minimo per le classi di concorso di altre regioni, di cui sono responsabili per la prova orale in base al DM n. 55 del 13 gennaio 2025, quindi ciascun candidato deve ricercare il voto minimo nell’USR in cui dovrà svolgere la prova orale.
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Registrazioni e materiali didattici sempre a disposizione nell’area riservata del corsista.
ISCRIZIONI ANCORA APERTE.
Non perderti la prossima lezione in diretta:
Il 7 maggio 16:30 - 19:00
Struttura del corso:
10 ore di incontri sincroni e asiincroni.
Dalle ore 16.30/19.00.
4 incontri da 2,5 ore.
PROVA ORALE CONCORSI PNRR 2
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Costo: 90€
Sconto Socio Anief: 60€
Giorno 1 aprile dalle 16.30. alle 19.00 non perderti la diretta!
Focus del corso:
COME SI SVOLGE LA PROVA?
La prova orale ha una durata
1992, n. 104, e al Decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 9 novembre 2021
e comprende
La durata della lezione simulata non può essere superiore alla metà dell’effettiva durata della prova orale.
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Anche stavolta le proposte migliorative sulla scuola proposte dal sindacato Anief giungono nelle sedie parlamentari: le richieste, emendative del decreto legge Scuola e Pnrr, riguardano l’assunzione di tutti gli idonei dei concorsi, a partire dal 2020 , fino alle immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti, anche su sostegno, passando per la parità di trattamento giuridica ed economica dei precari, il primo aumento di stipendio dopo due anni di servizio, la mobilità intercompartimentale e il passaggio degli ex Dsga alla dirigenza pubblica.
Il giovane sindacato, inoltre, ha fatto da tramite per arrivare a produrre degli emendamenti con cui si chiedono ulteriori aumenti degli stipendi del personale Ata, l’utilizzo dei risparmi di spesa derivanti dalle supplenze a pagamento mensile, oltre che delle supplenze brevi e saltuarie.
TUTTE LE RICHIESTE PRESENTATE
Dopo l’audizione Anief della scorsa settimana, sono state presentate una serie di proposte di modifica da tutto l'arco parlamentare in VII Commissione.
Questi gli argomenti proposti:
PER APPROFONDIMENTI:
Il giovane sindacato Anief, con il fine di tutelare i lavoratori della scuola, ha deciso di avviare la preadesione al ricorso avverso DM 77/2025 percorsi Indire abilitati estero.
Il ricorso, al Tar Lazio, è contro il Dm 77 del 24 aprile 2025 - "Percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità attivati ai sensi dell’articolo 7 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n. 106" - nella parte in cui non consente la partecipazione ai percorsi Indire per i docenti in possesso di abilitazione conseguita all’estero in attesa di riconoscimento che hanno inoltrato ricorso giurisdizionale o domanda di riconoscimento successivamente al I giugno 2024 o che alla stessa data non abbiano i 120 giorni utili dalla trasmissione della domanda per poter partecipare ai percorsi.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha sottolineato come sia “indispensabile dare a questi docenti la possibilità di procedere con l’iter, soprattutto in presenza di una situazione emergenziale rispetto ai pochi insegnanti di sostegno specializzati e l’alto numero di studenti che ogni anno ottengono una certificazione. Bisogna valorizzare e stabilizzare coloro che hanno scelto questa professione, che ricordiamo è soprattutto una missione”.
I DETTAGLI DEL RICORSO
Possono aderire al presente ricorso tutti i docenti specializzati all'estero in attesa di riconoscimento in Italia che abbiano inoltrato ricorso giurisdizionale o domanda di riconoscimento in Italia dopo il 1° giugno 2024 o che alla data del 1° giugno 2024 non avessero trasmesso la domanda da più di 120 giorni.
Per saperne di più e aderire al ricorso, cliccare qui.
PER APPROFONDIMENTI
“In Italia i salari sono troppo bassi”: l’ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, visitando a un’azienda di Latina: “Tante famiglie non reggono l'aumento del costo della vita. L’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa che incide anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare il futuro”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica che ha anche Rapporto 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, in cui l’Italia “si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008”.
“Le parole di Mattarella sugli stipendi bassi sono per noi musica per le orecchie – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché se anche il primo cittadino italiano sottolinea quello che il nostro sindacato grida invano da anni significa che il problema è reale. Ci sono dei comparti, come l’Istruzione, dove i lavoratori sono pagati, considerando il costo della vita, assai meno che 15 anni fa: anche nel mese di aprile i compensi sono rimasti ridotti e nemmeno è arrivato l’atteso sgravio fiscale”.
“A rendere la situazione insopportabile è stato l’ultimo periodo, contrassegnato prima dalla stipula di un indecoroso contratto di lavoro, nel 2018, poi il Covid e la guerra Russia-Ucraina: ci ritroviamo oggi con i docenti e Ata della scuola con buste paga addirittura indietro di 6.000 euro l’anno rispetto ai dipendenti delle Funzioni Centrali e di oltre 4.000 quattro mila se si confrontano i compensi degli insegnanti e del personale Ata con la media della PA. Lo ripetiamo: senza finanziamenti corposi e strutturali a beneficio del personale la situazione andrà sempre più a peggiorare”, conclude Pacifico.
Il sindacato Anief, che a seguito del rinnovo delle Rsu di aprile ha rafforzato la sua rappresentatività, probabilmente con circa 2 punti percentuali di incremento rispetto al 2022, ha già espresso il suo parere all’Aran lo scorso 26 marzo e lo rifarà durante il prossimo incontro del 7 maggio: l’inizio del declino dei dipendenti della scuola ha preso il via con lo sciagurato rinnovo contrattuale del 2018; dopo quel contratto, i dipendenti delle Funzioni centrali sono arrivati a prendere fino a 6.000 euro annui in più rispetto al personale scolastico, mentre prima di quel contratto erano in media docenti e personale Ata a guadagnare 1.000 euro in più.
PER APPROFONDIMENTI:
Ancora una sentenza favorevole per un docente precario che ha giustamente chiesto di poter accedere alla Carta del docente, indispensabile per la propria formazione. È la volta del tribunale di Modena, che ha ascoltato e dato seguito alle ragioni degli avvocati Anief - Giovanni Rinaldi, Walter Miceli, Nicola Zampieri, Fabio Ganci e Irene Lo Bue – in difesa il ricorrente che aveva prestato servizio per tre anni scolastici (2019/20, 2022/23 e 2023/24).
Come riporta la sentenza, il ricorrente “non avendo usufruito dell'erogazione della somma di € 500,00 annui, destinata allo sviluppo delle competenze professionali (c.d. «Carta Elettronica del docente»), corrisposta dal MI esclusivamente ai docenti di ruolo, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti in periodo di formazione e prova, eccependo che la mancata erogazione dell’emolumento costituisca violazione del principio contenuto nella clausola 4 dell’Accordo quadro attuato dalla Direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell’Unione Europea del 28 giugno 1999, che stabilisce il principio di non discriminazione tra lavoratori con contratto a tempo indeterminato e lavoratori a termine, ha chiesto di: “In via principale: previa eventuale disapplicazione dell’art. 1, commi 121, 122 e 124, della L. n. 107/2015, dell’art. 2 del DPCM del 23 settembre 2015 e dell’art. 3 del d.P.C.M. del 28 novembre 2016 (nella parte in cui limitano l’assegnazione della carta elettronica ai soli docenti a tempo indeterminato) e/o dell’art. 15 del DL. n. 69/2023 (nella parte in cui limita l’assegnazione della carta docenti ai soli supplenti al 31 agosto), per violazione delle clausole 4 e 6 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (recepito dalla direttiva 99/70 del Consiglio dell’Unione Europea), degli artt. 14, 20 e 21 della CDFUE e delle altre disposizioni sopra richiamate, accertarsi e dichiararsi il diritto della parte ricorrente ad usufruire della “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente per gli anni scolastici 2019/20, 2022/23 e 2023/24, o per i diversi anni di precariato risultanti dovuti, con le medesime modalità con cui è riconosciuta al personale assunto a tempo indeterminato, e conseguentemente condannarsi il MIM a costituire in favore dell’attuale ricorrente, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 ovvero con modalità e funzionalità analoghe, la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazionedel docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di cui all’art. 1, comma 121, della L. n. 107/2015, con accredito sulla detta Carta della somma pari a complessivi € 1.500,00, quale contributo alla formazione professionale della parte ricorrente. In via subordinata, previo accertamento e declaratoria dell’inadempimento dell’obbligo formativo sancito dagli artt. 63 e 64 del CCNL del 29/11/2007 e dall’art. 282 del d. lgs. n. 297/94, oltreché dalla clausola 6 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato e dall’art. 14 della CDFUE., e del diritto della parte ricorrente alla fruizione della “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015, per gli anni scolastici 2019/20, 2022/23 e 2023/24, condannarsi il MIM. al risarcimento del danno per equivalente, danno da liquidarsi, anche in via equitativa, nella somma di € 1.500,00 o nella diversa somma risultante dovuta. Condannarsi le Amministrazioni convenute a corrispondere, sulle somme risultanti dovute, la maggior somma tra rivalutazione e interessi legali. Spese e competenze integralmente rifuse, oltre C.P.A. al 4% ed IVA al 22% oltre il rimborso delle spese generali nella misura del 15%, somme da distrarre in favore dei sottoscritti procuratori, che dichiarano di aver anticipato le prime e non riscosso le seconde. Con richiesta di liquidazione dei compensi nella misura maggiorata fino al 30% ai sensi dell’art. 4, comma 1-bis, D.M. 55/14 introdotto dal D.M. 37/18, in vigore dal 27.04.2018”.
Come si legge infine, “il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra domanda ed eccezione disattesa: 1) Dichiara il diritto della ricorrente a usufruire della Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente dell’importo nominale di euro 500 annui per gli anni scolastici indicati in ricorso, alle medesime condizioni dei docenti a tempo indeterminato e, per l’effetto, condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito a consentirle la fruizione della suddetta Carta elettronica alle medesime condizioni dei docenti assunti con contratto a tempo indeterminato per tali anni scolastici. Oltre interessi o rivalutazione, ai sensi dell’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito del beneficio per ciascun singolo anno di riferimento sino alla sua concreta attribuzione; 2) Condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in persona del Ministro pro tempore, al pagamento delle spese di lite, liquidate in € 1.314,00 per compenso ed € 49,00 per esborsi, oltre rimb. forf., IVA e CPA, da distrarsi ex art. 93 c.p.c.”.
“La sentenza conferma che sulla Carta del docente utile all’aggiornamento professionale non vi sono più dubbi: va assegnata anche al personale precario che ha lavorato per una serie di mesi nell’anno scolastico. Lo sostengono, senza alcuna titubanza, anche il Consiglio di Stato, la Corte di Giustizia Europea e la Corte di Cassazione. Tutti concordano nel dire che la parte dell’articolo 1 della Legge 107/15 che ha giustamente introdotto il bonus docente ha anche però dimenticato clamorosamente che va assegnato anche ai supplenti ed in certi casi anche temporanei: Governo e Parlamento farebbe bene a prenderne atto e a integrare la norma incompleta. Intanto, per recuperare i 500 euro annui con gli interessi maturati non rimane che presentare ricorso gratuito con Anief, con la possibilità di ricevere fino a 3.500 euro, facendo però attenzione a non superare cinque anni dalla stipula del contratto a termine”, ha dichiarato Marcello Pacifico, leader dell’Anief.
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