Il tribunale di Modena ha emanato una sentenza positiva in favore del giovane sindacato Anief: gli avvocati dell’organizzazione sindacale - Lo Bue Irene, Miceli Walter, Ganci Fabio e Rinaldi Giovanni – hanno fatto ottenere al ricorrente la somma spettante.
Come si legge dalla sentenza, il collaboratore scolastico era assunto “con plurimi contratti a tempo determinato stipulati negli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022, rispettivamente dal 8/10/2020 al 5/6/2021 e dal 24/9/2021 al 17/6/2022”. Non aveva “percepito il compenso individuale accessorio (€ 66,90 lordi mensili), indennità prevista dall’articolo 25 del CCNI del 31.08.1999, corrisposta dal Ministero convenuto esclusivamente al personale ATA di ruolo e al personale ATA precario che abbia stipulato contratti a tempo determinato di durata annuale con scadenza al 31 agosto o al 30 giugno, in violazione del principio di non discriminazione tra lavoratori a termine e lavoratori a tempo indeterminato, di derivazione eurounitaria”.
Il giudice ha quindi affermato che “il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra domanda ed eccezione disattesa: dichiara il diritto del ricorrente a percepire il compenso individuale accessorio, previsto dall’art.25 del CCNI del 31.08.1999, in relazione al servizio prestato in forza dei contratti a tempo determinato stipulati negli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022 con il Ministero convenuto e Condanna il Ministero dell'Istruzione e del Merito al pagamento in favore di parte ricorrente delle differenze retributive maturate a titolo di CIA per gli anni scolastici di cui al punto che precede, in ragione dei giorni di lavoro effettivamente svolti e quantificabili al momento del ricorso in € 1.354,60, oltre interessi legali o, se maggiore, rivalutazione monetaria, ai sensi dell’art. 22 comma 36 l.n.724/1994, relativo ai crediti dei pubblici dipendenti, dalla data di maturazione di ciascun incremento retributivo fino al saldo; Condanna il Ministero dell'Istruzione e del Merito al pagamento delle spese di lite, liquidate in € 1.030, oltre rimb. forf., IVA e CPA, da distrarsi ex art. 93 c.p.c.”.
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"Dopo le prime proiezioni sui risultati delle elezioni dei rappresentanti Rsu per il prossimo triennio, svolte a metà marzo, giungono ulteriori conferme: il sindacato Anief fa registrare il più alto incremento di voti tra i rappresentativi, aumentando di 20 mila voti e del 2% rispetto alla precedente tornata elettorale.
A questo punto, si attende l'esito della rilevazione delle deleghe per capire se il sindacato guidato da Marcello Pacifico ha superato anche la Gilda degli Insegnanti. Ad ogni modo, di certo l'Anief è stato l'unico sindacato tra gli autonomi a crescere, ma anche ad avere fatto registrare un consenso superiore in termini di nuovi voti rispetto a quello raggiunto assieme da Flc-Cgil e Uil Scuola. Poco sotto tutti gli altri. I risultati che si stanno profilando sono davvero ottimi - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, non posso che dire grazie a tutte le elettrici e agli elettori che hanno apprezzato la coerenza, la competenza, la voglia di cambiare che il nostro sindacato ormai interpreta da anni. La crescita dell'Anief del 30% dei voti rispetto alle elezioni del 2022 dimostra l'apprezzamento per un'attività sindacale che è stata premiata. Ma un grazie va anche a tutta la struttura Anief per i sacrifici affrontati per la crescita del sindacato e la costruzione di una società più giusta. Alla fine, su 975 mila voti di insegnanti e personale Ata, per eleggere le nuove Rsu, potrebbero essere 80 mila quelli andati ad Anief, che in questo modo probabilmente salirebbe dal 6,7% a sopra il 9% di rappresentatività", conclude il leader del giovane sindacato.
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Quando si analizza la questione della Carta del docente da dare anche ai precari occorre verificare “ciò comporta sotto il profilo della cura della parità di trattamento in questo ambito. È allora evidente che l’avere il legislatore riferito quel beneficio all’ “anno scolastico” non consente di escludere da un’identica percezione di esso quei docenti precari il cui lavoro, secondo l’ordinamento scolastico, abbia analoga taratura. Quanto appena detto consente dunque di dire, muovendosi lungo i concetti propri della Corte di Giustizia, che sono proprio le ragioni obiettive perseguite dal legislatore, sotto il profilo del sostegno alla didattica annua, ad impedire che, quando si presenti il medesimo dato temporale, il beneficio formativo sia sottratto ai docenti precari. Essi, infatti, allorquando svolgano una prestazione lavorativa pienamente comparabile, devono consequenzialmente ricevere analogo trattamento”. A scriverlo, quattro giorni fa, è stato il tribunale del lavoro di Roma, che ha ripreso la Suprema Corte di Cassazione che con la sentenza n. 29961 del 27 ottobre 2023, emessa a seguito di rinvio pregiudiziale ex art. 363 bis c.p.c., spiegando di condividerne “le motivazioni ex art. 118 disp. att. c.p.c.”. La posizione del tribunale romano è stata presa a seguito del ricorso presentato dai legali Anief in difesa di un insegnante a cui è stata negata “la Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente per gli anni scolastici 2020/21 e 2023/24” durante i quali aveva svolto delle supplenze annuali: il giudice del lavoro ha dunque dato ragione agli avvocati e fatto avere al docente i 1.000 euro inizialmente negati.
La sentenza della Suprema Corte, ha scritto il tribunale di Roma, risulta poi importante perché “ha poi tracciato le linee delle cd “ragioni oggettive” che giustificherebbero nel caso di specie la disparità di trattamento tra docenti di ruolo e precari”. Inoltre, riporta ancora la sentenza di Roma riprendendo la Cassazione, “sul concetto della cd. “didattica annua” e, quindi, in relazione al profilo meramente temporale, la Corte con la sentenza in rassegna ha ritenuto che l’annualità didattica richiesta dal legislatore ai fini dell’attribuzione della carta elettronica fosse soddisfatta in caso di supplenze annuali ex art. 4 commi 1 e 2 della legge 124/1999: “ Il comma 1 di tale disposizione prevede che «alla copertura delle cattedre e dei posti di insegnamento che risultino effettivamente vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre e che rimangano prevedibilmente tali per l’intero anno scolastico (c.d. vacanza su organico di diritto, n.d.r.), qualora non sia possibile provvedere con il personale docente di ruolo delle dotazioni organiche provinciali o mediante l’utilizzazione del personale in soprannumero, e sempreché ai posti medesimi non sia stato già assegnato a qualsiasi titolo personale di ruolo”.
La conseguenza è che “c’è necessità di rimuovere la discriminazione subita dall’assunto a tempo determinato riconoscendo il diritto alla carta docente in modo identico a quanto previsto per il docente di ruolo”. Come pure non è motivo di esclusione l’assegnazione di meno ore settimanali d’insegnamento: “Quanto poi al regime orario, la Suprema Corte ha rilevato che la limitazione di talune supplenze ad uno spezzone orario, ma sempre su base settimanale, non sia di ostacolo al riconoscimento del beneficio, tenuto conto che la prestazione di un docente in part time settimanale, nelle sue varianti orizzontale (meno ore tutti i giorni) e verticale (lavoro solo su alcuni giorni) “si tara” pur sempre sull’intero anno scolastico e, dunque, ben può rientrare nel concetto di didattica "annua". Del resto, il minor numero di ore che il docente è chiamato a svolgere non si accompagna necessariamente ad una minore o diversa esigenza di autoformazione e/o aggiornamento”.
“Ne consegue – conclude il tribunale di Roma - che, alla luce del principio di diritto espresso dalla Suprema Corte nella sentenza sopra richiamata (n. 29961/2023), al quale come premesso questo Ufficio ritiene di aderire, va disapplicata la normativa interna contrastante con quella comunitaria e per l’effetto va dichiarato il diritto della ricorrente ad usufruire del beneficio economico di euro 500,00 annui tramite la carta elettronica di cui all’art. 1 comma 121 della l. n. 107/2015 con condanna del Ministero convenuto all’attribuzione del relativo vantaggio economico”.
“Ancora una volta sulla card del docente per l’aggiornamento vale come oro colato la sentenza della Suprema Corte di Cassazione dell’ottobre 2023 – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che allarga tale supporto, utile alla formazione obbligatoria, anche il personale precario. E pure quello con orario settimanale non completo. Ne consegue che la Carta del docente da 500 euro ad anno scolastico va data anche nei casi in cui le supplenze siano temporanee. Ecco perché consigliamo di presentare ricorso gratuito con Anief, con la possibilità di ricevere fino a 3.500 euro, facendo però attenzione a non superare cinque anni dalla sottoscrizione della nomina”.
CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI ROMA
P.Q.M.
Il Giudice del lavoro del Tribunale di Roma, definitamente pronunciando ogni contraria istanza, deduzione ed eccezione disattesa, così provvede:
1) Accoglie il ricorso e per l’effetto accerta il diritto della parte ricorrente ad usufruire per gli anni scolastici 2020/21 e 2023/24della Carta elettronica del docente ex art. 1 comma 121 della legge 107/2015;
2) Condanna il Ministero dell’Istruzione ad attribuire alla ricorrente il beneficio economico di importo nominale pari ad € 500.00 annui tramite la carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente;
4) Condanna il Ministero dell’Istruzione al pagamento in favore del procuratore antistatario delle spese di lite, liquidate nella complessiva somma di
€ 400,00, oltre spese generali al 15%, IVA e CPA come per legge; Roma, 24.4.2025
La Giudice Dott.ssa XXXX XXXX
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Tutte le supplenze di lungo termine svolte nell’anno scolastico vanno considerate utili per l’assegnazione della Carta del docente: anche quelle che riguardano eventuali “servizi temporanei fino al termine delle attività didattiche” su orari settimanali ridotti: lo ha ribadito la Corte di appello di Venezia, sezione Lavoro, nell’accogliere il ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di una docente di scuola del primo ciclo da cui il tribunale del Lavoro del Tribunale di Belluno, con sentenza pubblicata il 30 gennaio 2024, aveva accolto il risarcimento solo per due dei cinque anni di lavoro svolti come precaria tra il 2017 e il 2022 escludendo le tre annualità svolte a seguito di contratto di tipo temporaneo, fino al termine delle attività didattiche, anziché di tipo annuale, di cui una parte solo per 6 o 9 ore di insegnamento settimanale.
Il giudice del capoluogo veneto ha dapprima ripercorso la normativa e l’ampia casistica di sentenze che hanno contrassegnato la questione della Carta docente fino ad creare una vera e propria giurisprudenza: in particolare, ha fatto riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione dell’autunno 2023, nella quale è stato scritto che “per i docenti di ruolo” si “giustifica l'estinzione del diritto alla fruizione del bonus quando il servizio venga meno”, mentre “nel caso di docenti precari cui la Carta non sia stata attribuita tempestivamente, impone di connettere l'effetto estintivo non all'ultimarsi della supplenza, ma alla fuoriuscita di essi dal sistema scolastico”. Dunque, ha scritto ancora il giudice nella sentenza “alla luce dei principi sanciti dalla Suprema Corte, a cui il Collegio aderisce, non essendo state addotte in questa sede ragioni per discostarsene anzi dimostrando le parti di condividerli, il beneficio per cui è causa spetta alla XXXXX anche con riferimento agli aa.ss. 2018/2019, 2019/2020 e 2021/2022”.
“La sentenza di Venezia sui contratti temporanei – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si basa sulla posizione della Corte di Cassazione che estende la possibilità di fare avere la Carta del docente anche a chi ha svolto supplenze non annuali sulla carta, ma di fatto comunque tali. Come Anief, lo abbiamo sempre detto: la Carta del docente va assegnata anche nei casi in cui le supplenze siano temporanee. Questo significa – conclude il presidente del giovane sindacato – che si allarga ulteriormente la platea di chi può accedere ai 500 euro annui con gli interessi maturati presentandoricorso gratuito con Anief, con la possibilità di ricevere fino a 3.500 euro, facendo però attenzione a non superare cinque anni dalla stipula del contratto a tempo determinato”.
CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI VENEZIA
P.Q.M.
La Corte, definitivamente pronunciando nella causa in epigrafe, rigettata ogni diversa istanza, eccezione e domanda, così provvede:
La Corte, definitivamente pronunciando nella causa in epigrafe, rigettata o assorbita ogni diversa istanza, eccezione e domanda, così provvede:
- in accoglimento dell’appello ed in parziale riforma della sentenza impugnata (limitatamente ai capi 1 e 3 del dispositivo), accerta, alle condizioni e limiti di cui al capo 1 del dispositivo della sentenza appellata, il diritto della parte appellante alla Carta Docente di cui all’art. 1, comma 121, L. 107/2015 anche per gli anni scolastici 2018/2019, 2019/2020 e 2021/2022;
- condanna il Ministero alla rifusione delle spese processuali di primo grado in favore della parte appellante che liquida in € 1.030,00 per compenso professionale, oltre spese generali, IVA e CPA, da liquidarsi a favore del procuratore dichiaratosi antistatario.
- condanna la parte appellata alla rifusione delle spese sostenute dalla parte appellante nel presente grado di giudizio a tale titolo liquidando la complessiva somma di € 962,00 per compensi e di € 73,50 per spese oltre a spese generali e accessori di legge (iva e cpa) con distrazione in favore dei difensori.
Venezia, 24 aprile 2025.
Il Presidente dott. XXXXX XXXX
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Il sindacato rappresentativo Anief, con lo scopo di far rispettare i diritti dei lavoratori della scuola, ha avviato la campagna “Non un euro di meno”. Ogni utente, tramite apposito modulo, può registrarsi e richiedere gratuitamente informazioni e consulenza sul proprio stato matricolare e sugli eventuali diritti relativi alla giurisprudenza. Alla luce delle battaglie e relative vittorie in tribunale, il sindacato rappresentativo Anief invita i lavoratori della scuola ad aderire alla campagna Screening #nonuneurodimeno https://anief.org/consulenza-adesione-ricorsi
Per partecipare all’azione basta compilare il seguente modulo online: la richiesta sarà valutata gratuitamente dall’ufficio legale Anief. Successivamente l’associato sarà contattato dal sindacato.
Si comunica che venerdì 2 maggio la sede nazionale Anief di Palermo sarà chiusa
Il Ministro Valditara ha annunciato ufficialmente che i nuovi percorsi di specializzazione sul sostegno si concluderanno entro il 31 dicembre 2025, come stabilito dal Decreto Legge 74/2024.
Si tratta di una scadenza precisa e non prorogabile, che segna un punto fermo per chi aspira a ottenere questa importantissima qualifica.
Con l’approvazione della Legge 106/2024, il Senato ha confermato che potranno accedere ai corsi due categorie ben definite:
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Una parte della formazione si svolgerà a distanza, mentre il tirocinio sarà in presenza.
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Ti verrà chiesto di indicare:
Dopo le prime proiezioni sui risultati delle elezioni dei rappresentanti Rsu per il prossimo triennio, svolte a metà marzo, giungono ulteriori conferme: il sindacato Anief fa registrare il più alto incremento di voti tra i rappresentativi, aumentando di 20 mila voti e del 2% rispetto alla precedente tornata elettorale. A questo punto, si attende l’esito della rilevazione delle deleghe per capire se il sindacato guidato da Marcello Pacifico ha superato anche la Gilda degli Insegnanti. Ad ogni modo, di certo l’Anief è stato l'unico sindacato tra gli autonomi a crescere, ma anche ad avere fatto registrare un consenso superiore in termini di nuovi voti rispetto a quello raggiunto assieme da Flc-Cgil e Uil Scuola. Poco sotto tutti gli altri.
“I risultati che si stanno profilando sono davvero ottimi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, non posso che dire grazie a tutte le elettrici e agli elettori che hanno apprezzato la coerenza, la competenza, la voglia di cambiare che il nostro sindacato ormai interpreta da anni. La crescita dell’Anief del 30% dei voti rispetto alle elezioni del 2022 dimostra l'apprezzamento per un'attività sindacale che è stata premiata. Ma un grazie va anche a tutta la struttura Anief per i sacrifici affrontati per la crescita del sindacato e la costruzione di una società più giusta. Alla fine, su 975 mila voti di insegnanti e personale Ata, per eleggere le nuove Rsu, potrebbero essere 80 mila quelli andati ad Anief, che in questo modo probabilmente salirebbe dal 6,7% a sopra il 9% di rappresentatività”, conclude il leader del giovane sindacato.
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(ANSA) - ROMA, 26 APR - "Papa Francesco ha lasciato una grande responsabilità: continuare nel suo esempio di pastore umile al cospetto di Dio, di una Chiesa che voleva essere povera per cercare di arricchire e rendere più ricca la vita degli uomini. Parlava sempre della scuola come centro di sviluppo di un progetto di costruzione di una società più giusta, più equa, più solidale, che si deve basare sulla forza della pace e non sulla forza delle armi". Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente di Anief, a commento dei funerali del Pontefice argentino venuto a mancare lunedì scorso. "Bergoglio - continua Pacifico - ricordava che la società deve ritrovare quel patto all'interno della comunità educante, tra famiglie e personale docente, in un momento in cui il mondo, purtroppo, è dilaniato da guerre e difficoltà economiche, che non permettono a milioni di bambini di poter andare a scuola e di vivere e crescere la loro adolescenza e di diventare adulti e cittadini di un mondo sempre più giusto: è importante quindi continuare nel suoi insegnamenti, non ultimo quello sull'educazione all'ecologia, partendo anche dal rispetto verso gli altri, verso i costumi e le religioni, verso il pensiero altrui, perché questa si chiama libertà dell'individuo". Anche la Cisal, a cui Anief aderisce, ha voluto inviare un messaggio in memoria del Santo Padre Francesco, nei giorni dei funerali: "con profonda commozione - scrive la Cisal - ricordiamo Papa Francesco, guida spirituale, voce di giustizia e testimone instancabile della dignità umana. In occasione del 10° Congresso della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, svoltosi a Roma nel 2023, il Santo Padre ci onorò con un messaggio di saluto e di incoraggiamento. In quelle parole — che custodiamo con gratitudine — ci invitava a promuovere la solidarietà, a difendere la dignità del lavoro e a non voltare lo sguardo davanti alla sofferenza delle famiglie colpite dalla mancanza di occupazione. Oggi, più che mai, sentiamo il dovere di proseguire lungo il cammino che ci ha indicato. Grazie, Papa Francesco. La tua voce continuerà a ispirarci. Riposa in pace". (ANSA).