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Aggiornato: 1 ora 10 min fa

SCUOLA - Il sindacato Anief avvia la preadesione al ricorso avverso DM 77/2025 percorsi Indire abilitati estero. Pacifico: “necessario far proseguire con l’iter”

Mer, 30/04/2025 - 15:37

Il giovane sindacato Anief, con il fine di tutelare i lavoratori della scuola, ha deciso di avviare la preadesione al ricorso avverso DM 77/2025 percorsi Indire abilitati estero.

Il ricorso, al Tar Lazio, è contro il Dm 77 del 24 aprile 2025 - "Percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità attivati ai sensi dell’articolo 7 del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n. 106" - nella parte in cui non consente la partecipazione ai percorsi Indire per i docenti in possesso di abilitazione conseguita all’estero in attesa di riconoscimento che hanno inoltrato ricorso giurisdizionale o domanda di riconoscimento successivamente al I giugno 2024 o che alla stessa data non abbiano i 120 giorni utili dalla trasmissione della domanda per poter partecipare ai percorsi.

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha sottolineato come sia “indispensabile dare a questi docenti la possibilità di procedere con l’iter, soprattutto in presenza di una situazione emergenziale rispetto ai pochi insegnanti di sostegno specializzati e l’alto numero di studenti che ogni anno ottengono una certificazione. Bisogna valorizzare e stabilizzare coloro che hanno scelto questa professione, che ricordiamo è soprattutto una missione”.

I DETTAGLI DEL RICORSO

Possono aderire al presente ricorso tutti i docenti specializzati all'estero in attesa di riconoscimento in Italia che abbiano inoltrato ricorso giurisdizionale o domanda di riconoscimento in Italia dopo il 1° giugno 2024 o che alla data del 1° giugno 2024 non avessero trasmesso la domanda da più di 120 giorni. 

Per saperne di più e aderire al ricorso, cliccare qui.

 

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Categorie: Bacheca sindacale

STIPENDI - Mattarella: salari troppo bassi e inferiori al 2008. Pacifico (Anief): è musica per le orecchie, da anni chiediamo invano finanziamenti corposi e strutturali per dipendenti come quelli della scuola con sempre meno potere di acquisto

Mer, 30/04/2025 - 14:28

“In Italia i salari sono troppo bassi”: l’ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, visitando a un’azienda di Latina: “Tante famiglie non reggono l'aumento del costo della vita. L’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa che incide anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare il futuro”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica che ha anche Rapporto 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, in cui l’Italia “si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008”.

“Le parole di Mattarella sugli stipendi bassi sono per noi musica per le orecchie – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché se anche il primo cittadino italiano sottolinea quello che il nostro sindacato grida invano da anni significa che il problema è reale. Ci sono dei comparti, come l’Istruzione, dove i lavoratori sono pagati, considerando il costo della vita, assai meno che 15 anni fa: anche nel mese di aprile i compensi sono rimasti ridotti e nemmeno è arrivato l’atteso sgravio fiscale”.

“A rendere la situazione insopportabile è stato l’ultimo periodo, contrassegnato prima dalla stipula di un indecoroso contratto di lavoro, nel 2018, poi il Covid e la guerra Russia-Ucraina: ci ritroviamo oggi con i docenti e Ata della scuola con buste paga addirittura indietro di 6.000 euro l’anno rispetto ai dipendenti delle Funzioni Centrali e di oltre 4.000 quattro mila se si confrontano i compensi degli insegnanti e del personale Ata con la media della PA. Lo ripetiamo: senza finanziamenti corposi e strutturali a beneficio del personale la situazione andrà sempre più a peggiorare”, conclude Pacifico.

Il sindacato Anief, che a seguito del rinnovo delle Rsu di aprile ha rafforzato la sua rappresentatività, probabilmente con circa 2 punti percentuali di incremento rispetto al 2022, ha già espresso il suo parere all’Aran lo scorso 26 marzo e lo rifarà durante il prossimo incontro del 7 maggio: l’inizio del declino dei dipendenti della scuola ha preso il via con lo sciagurato rinnovo contrattuale del 2018; dopo quel contratto, i dipendenti delle Funzioni centrali sono arrivati a prendere fino a 6.000 euro annui in più rispetto al personale scolastico, mentre prima di quel contratto erano in media docenti e personale Ata a guadagnare 1.000 euro in più.

 

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Categorie: Bacheca sindacale

CARTA DEL DOCENTE - Il tribunale di Modena fa risarcire un supplente con 1.500 euro. Pacifico (Anief): “basta con inutili differenze, un docente non si qualifica in base alla durata del contratto”

Mer, 30/04/2025 - 12:00

Ancora una sentenza favorevole per un docente precario che ha giustamente chiesto di poter accedere alla Carta del docente, indispensabile per la propria formazione. È la volta del tribunale di Modena, che ha ascoltato e dato seguito alle ragioni degli avvocati Anief - Giovanni Rinaldi, Walter Miceli, Nicola Zampieri, Fabio Ganci e Irene Lo Bue – in difesa il ricorrente che aveva prestato servizio per tre anni scolastici (2019/20, 2022/23 e 2023/24).

Come riporta la sentenza, il ricorrente “non avendo usufruito dell'erogazione della somma di € 500,00 annui, destinata allo sviluppo delle competenze professionali (c.d. «Carta Elettronica del docente»), corrisposta dal MI esclusivamente ai docenti di ruolo, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti in periodo di formazione e prova, eccependo che la mancata erogazione dell’emolumento costituisca violazione del principio contenuto nella clausola 4 dell’Accordo quadro attuato dalla Direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell’Unione Europea del 28 giugno 1999, che stabilisce il principio di non discriminazione tra lavoratori con contratto a tempo indeterminato e lavoratori a termine, ha chiesto di: “In via principale: previa eventuale disapplicazione dell’art. 1, commi 121, 122 e 124, della L. n. 107/2015, dell’art. 2 del DPCM del 23 settembre 2015 e dell’art. 3 del d.P.C.M. del 28 novembre 2016 (nella parte in cui limitano l’assegnazione della carta elettronica ai soli docenti a tempo indeterminato) e/o dell’art. 15 del DL. n. 69/2023 (nella parte in cui limita l’assegnazione della carta docenti ai soli supplenti al 31 agosto), per violazione delle clausole 4 e 6 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (recepito dalla direttiva 99/70 del Consiglio dell’Unione Europea), degli artt. 14, 20 e 21 della CDFUE e delle altre disposizioni sopra richiamate, accertarsi e dichiararsi il diritto della parte ricorrente ad usufruire della “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente per gli anni scolastici 2019/20, 2022/23 e 2023/24, o per i diversi anni di precariato risultanti dovuti, con le medesime modalità con cui è riconosciuta al personale assunto a tempo indeterminato, e conseguentemente condannarsi il MIM a costituire in favore dell’attuale ricorrente, con le modalità e le funzionalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016 ovvero con modalità e funzionalità analoghe, la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazionedel docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di cui all’art. 1, comma 121, della L. n. 107/2015, con accredito sulla detta Carta della somma pari a complessivi € 1.500,00, quale contributo alla formazione professionale della parte ricorrente. In via subordinata, previo accertamento e declaratoria dell’inadempimento dell’obbligo formativo sancito dagli artt. 63 e 64 del CCNL del 29/11/2007 e dall’art. 282 del d. lgs. n. 297/94, oltreché dalla clausola 6 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato e dall’art. 14 della CDFUE., e del diritto della parte ricorrente alla fruizione della “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015, per gli anni scolastici 2019/20, 2022/23 e 2023/24, condannarsi il MIM. al risarcimento del danno per equivalente, danno da liquidarsi, anche in via equitativa, nella somma di € 1.500,00 o nella diversa somma risultante dovuta. Condannarsi le Amministrazioni convenute a corrispondere, sulle somme risultanti dovute, la maggior somma tra rivalutazione e interessi legali. Spese e competenze integralmente rifuse, oltre C.P.A. al 4% ed IVA al 22% oltre il rimborso delle spese generali nella misura del 15%, somme da distrarre in favore dei sottoscritti procuratori, che dichiarano di aver anticipato le prime e non riscosso le seconde. Con richiesta di liquidazione dei compensi nella misura maggiorata fino al 30% ai sensi dell’art. 4, comma 1-bis, D.M. 55/14 introdotto dal D.M. 37/18, in vigore dal 27.04.2018”.

Come si legge infine, “il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra domanda ed eccezione disattesa: 1) Dichiara il diritto della ricorrente a usufruire della Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente dell’importo nominale di euro 500 annui per gli anni scolastici indicati in ricorso, alle medesime condizioni dei docenti a tempo indeterminato e, per l’effetto, condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito a consentirle la fruizione della suddetta Carta elettronica alle medesime condizioni dei docenti assunti con contratto a tempo indeterminato per tali anni scolastici. Oltre interessi o rivalutazione, ai sensi dell’art. 22, comma 36, della L. n. 724 del 1994, dalla data del diritto all’accredito del beneficio per ciascun singolo anno di riferimento sino alla sua concreta attribuzione; 2) Condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in persona del Ministro pro tempore, al pagamento delle spese di lite, liquidate in € 1.314,00 per compenso ed € 49,00 per esborsi, oltre rimb. forf., IVA e CPA, da distrarsi ex art. 93 c.p.c.”.

“La sentenza conferma che sulla Carta del docente utile all’aggiornamento professionale non vi sono più dubbi: va assegnata anche al personale precario che ha lavorato per una serie di mesi nell’anno scolastico. Lo sostengono, senza alcuna titubanza, anche il Consiglio di Stato, la Corte di Giustizia Europea e la Corte di Cassazione. Tutti concordano nel dire che la parte dell’articolo 1 della Legge 107/15 che ha giustamente introdotto il bonus docente ha anche però dimenticato clamorosamente che va assegnato anche ai supplenti ed in certi casi anche temporanei: Governo e Parlamento farebbe bene a prenderne atto e a integrare la norma incompleta. Intanto, per recuperare i 500 euro annui con gli interessi maturati non rimane che presentare ricorso gratuito con Anief, con la possibilità di ricevere fino a 3.500 euro, facendo però attenzione a non superare cinque anni dalla stipula del contratto a termine”, ha dichiarato Marcello Pacifico, leader dell’Anief.

Per ulteriori informazioni sul ricorso gratuito con Anief cliccare qui.

 

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Categorie: Bacheca sindacale

SCUOLA - Confronto al MIM sulle dotazioni organiche del personale Ata relative all’anno scolastico 202526, Anief presente

Mer, 30/04/2025 - 10:38

Ieri, 29 aprile 2025, alle ore 16.30, si è svolto il confronto al MIM sulle dotazioni organiche del personale Ata, ai sensi dell’articolo 2 del Decreto n. 181/2016, relative all’anno scolastico 2025/26.

 

La delegazione Anief è stata rappresentata dalla Responsabile della Consulta ATA Cristina Dal Pino e dalResponsabile del Dipartimento Anief Condir Alberico Sorrentino.

 

Il Direttore Generale, Dott.ssa Palermo, del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha illustrato il Decreto e le Tabelle ad esso annesso, sottolineando che l’organico 2025/26 non è variato rispetto all’anno scolastico 2024/25, tenuto conto e in linea con il dimensionamento in atto.

 

Anief, alla luce delle tabelle allegate alla bozza di decreto, ha sottolineato che la consistenza complessiva delle dotazioni organiche a livello nazionale è di 196.495 con un taglio di meno 18 unità per il profilo di Assistente Amministrativo derivanti dalle cessazioni e di circa 8.000 unità rispetto all’anno scolastico 2023/24 che era di 204.498.

 

La Delegazione Anief ha evidenziato non solo che è un organico totalmente insufficiente anche per quest’anno scolastico ma è inaccettabile non aver previsto un organico di potenziamento considerato che le scuole sono in affanno a causa dei molteplici adempimenti amministrativi, ma anche per la gestione amministrativo-contabile che comporta la gestione del PNRR, in essere anche per l’a.s. 2025/26.

 

Il tavolo ha chiesto al MIM un incontro sull’organico di fatto, considerato che sia l’organico COVID che l’organico PNRR non sono confermati. Questi organici andavano a colmare i tagli selvaggi risalenti all’anno 2008 e poi a seguire negli anni successivi per circa 60 mila unità.

 

Anief ha evidenziato che nelle tabelle dell’organico inoltrate dallo stesso Ministero non compaiono i posti degli Assistenti Amministrativi, i quali sono passati nel profilo professionale dei Funzionari e di conseguenza ha chiesto di ricevere il contingente resosi libero dopo il passaggio di profilo non solo a livello regionale ma anche provinciale.

 

In merito alle progressioni dei 1000 assistenti nell'area dei funzionari, Anief ha ribadito che il numero prospettato dall'amministrazione è comunque insufficiente a garantire 2 funzionari per ogni scuola.

 

Dal punto di vista contrattuale in sede ARAN è importante far emergere la distinzione tra i due profili in ordine a mansioni e responsabilità e di conseguenza sotto l'aspetto economico. Pertanto l'Anief continua a sostenere la necessità di raddoppiare l'indennità di direzione sia parte fissa che parte variabile.

 

Sono confermati anche per l’a.s. 2025/2026 mille posti per il personale assistente tecnico nelle scuole del primo ciclo. Si tratta di pochi posti. L’assistente tecnico, in particolare quello di area AR02 (area informatica), dovrebbe essere previsto in tutti gli istituti scolastici e non solo in alcuni istituti di scuola secondaria di II grado. Abbiamo sottolineato che il personale assistente tecnico non deve essere assegnato in rapporto a 0,25 a ogni istituzione scolastica autonoma. Il personale assistente tecnico deve essere assegnato ad ogni istituzione scolastica e non assegnato in rapporto di 0,25 a scuola. L’assistente tecnico è ormai necessario a tempo pieno in tutte le istituzioni scolastiche compresi anche nei licei psico-pedagogici.

 

È stato chiesto di togliere in organico di diritto del personale Ata il personale docente inidoneo all’insegnamento, poiché essendo risorse professionalmente qualificate potrebbero essere utilizzate nell’organico di potenziamento della didattica.

 

È emersa anche la questione CIAD, anche se non era inerente alla Dotazione Organica del Personale ATA per l’anno scolastico 2025/26. Molti aspiranti hanno inserito CIAD non più valide oppure hanno erroneamente inserito certificazioni informatiche; in una fase di prima applicazione del CCNL 2019/21 non hanno modo di rettificare sul portale istanze on line. Quindi è stato chiesto al MIM di provvedere a inviare una nota di chiarimento a tutti gli USR e USP: le scuole a integrazione possono accettare la CIAD purchè conseguita entro il 30 aprile 2025.

 

Anief ha fatto altresì presente che nell’inserimento/aggiornamento graduatoria 24 mesi Ata vi è una discrasia importante: il portale istanze online non riconosce servizi sui resti; questo non consente di sommare giorni residui dell’anno precedente con i giorni residui dell’anno corrente e ne deriva un punteggio minore all’interno della graduatoria stessa.

 

Anief ritiene che la normativa attuale debba essere rivista in quanto il personale Ata al pari del personale docente può decidere liberamente in quale provincia poter presentare la domanda di inserimento e aggiornamento della graduatoria 24 mesi.

“È un Decreto sugli Organici e sul Bando delle Graduatorie Provinciali 24 Mesi Ata che non solo non apporta alcuna modifica positiva ma continua a eludere e a perpetuare problematiche importanti per la categoria” ha sottolineato la delegazione.

Categorie: Bacheca sindacale

SCUOLA – Selezione personale da destinare all’estero, pubblicato l’elenco aggiornato

Mar, 29/04/2025 - 19:30

Selezione del personale scolastico da destinare a prestare servizio all'estero, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale pubblica l'elenco aggiornato degli esclusi e le date dei colloqui.

Leggi da qui per saperne di più.

Categorie: Bacheca sindacale

SCUOLA - Classi in deroga, Anief: “serve revisione del numero di alunni per tutte le classi”

Mar, 29/04/2025 - 19:26

Appena conclusa l’informativa sul decreto per le classi in deroga a.s. 2025/26. Il decreto dà attuazione alle previsioni di cui all’articolo 1, commi 344 e 345, lett. a), b) e c), della legge 30 dicembre 2021, n. 234, che favorisce il diritto all'istruzione anche da parte dei soggetti svantaggiati collocati in classi con numerosità prossima o superiore ai limiti previsti dalla normativa vigente.

 

In deroga alle dimensioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 gli Uffici scolastici regionali potranno individuare le istituzioni scolastiche beneficiarie della deroga da accordare tra quelle che rientrano nei valori di soglia, di almeno uno dei quattro indicatori volti a rilevare le condizioni socio-economiche e culturali più svantaggiate, le condizioni di dispersione o di prossimità di dispersione, le condizioni di spopolamento. 

Anief ha chiesto all’amministrazione quanto la norma che si sta applicando ormai da quattro anni stia effettivamente migliorando le percentuali di dispersione scolastica, soprattutto a fronte degli ingenti investimenti e numerosi progetti PNRR dedicati allo scopo di contrastare la dispersione scolastica. “Abbiamo infine ribadito che occorre un provvedimento legislativo per rivedere i parametri di costituzione di tutte le classi e di conseguenza gli organici del personale della scuola: classi con non più di 20 alunni oltre a garantire i parametri di sicurezza assicurano un miglior successo didattico e garantiscono automaticamente la prevenzione della dispersione scolastica”, ha concluso Marcello Pacifico, presidente Anief.

29 aprile 2025                                                                                                   Ufficio Stampa Anief

                                                                                                                               www.anief.org

Categorie: Bacheca sindacale

CARTA DOCENTE - La formazione dei docenti è “obbligatoria, permanente e strutturale’: vale anche per i precari che quindi devono avere il supporto per aggiornarsi. Dal tribunale di Piacenza 1.000 euro a un insegnante difeso da Anief

Mar, 29/04/2025 - 16:41

Sulla Carta del docente da dare ai precari, ancora una volta fanno la differenza i pareri della Corte di Giustizia europea, del Consiglio di Stato e della Cassazione: lo ha ribadito il giudice del lavoro di Piacenza che ha in questo modo risposto favorevolmente al ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di un insegnante che ha svolto due supplenze negli ultimi due anni senza vedersi assegnare i 1.000 euro invece dati a chi lavora a tempo indeterminato.

Nella sentenza di Piacenza si legge che “valorizzando il fatto che dalle norme interne (in particolare l’art. 282 D.lgs n. 297/1994, le previsioni della contrattazione collettiva del comparto scuola, e da ultimo l’art. 63 e l’art. 1 L. n. 107/2015) emerga il principio secondo cui la formazione dei docenti è ‘obbligatoria, permanente e strutturale’”, la Corte di Giustizia UE “ha affermato quindi che non vi può essere una discriminazione nel riconoscimento di tale beneficio, basata sulla sola durata contrattuale del rapporto e vista l’identità di mansioni e funzioni svolte, competenza e professionalità richieste e in assenza di ragioni oggettive che giustifichino la diversità di trattamento, con conseguente violazione della clausola 4 dell'accordo quadro da parte della norma interna che disponga in senso contrario”.

Inoltre, il giudice del tribunale di Piacenza ha ricordato che “con la sentenza n. 1842/2022 è intervenuto sul punto anche il Consiglio di Stato, rilevando che “un tale sistema collide con i precetti costituzionali degli artt. 3,35 e 97 Cost. sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.”.

“Per l’effetto – si legge ancora nella sentenza di Piacenza - è stato annullato il D.P.C.M. n. 32313 del 25 settembre 2015, e la nota applicativa del M.I.U.R. n. 15219 del 15 ottobre 2015, nonché il D.P.C.M. del 28 novembre 2016 che ha sostituito i precedenti atti generali esecutivi del contributo al finanziamento della formazione in servizio dei docenti, contenuto nel comma 121 della Legge 107 del 2015, nella parte in cui non contemplano i docenti non di ruolo tra i destinatari della Carta del docente. Il quadro giurisprudenziale sopra delineato, integralmente confermato dalla recentissima pronuncia della Corte di Cassazione n. 29961 del 27.10.2023, deve trovare applicazione al caso in esame, non essendovi evidenza alcuna che possa giustificare un diverso trattamento tra i docenti di ruolo e quelli precari”.

“A ciò consegue l’accoglimento della domanda e l’accertamento del diritto della ricorrente ad ottenere la Carta elettronica del docente per gli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025 con la conseguente condanna del Ministero convenuto a mettere a disposizione del docente detta carta (o strumento equipollente) per poterne fruire nel prosieguo e nel rispetto dei vincoli di legge”, conclude il tribunale del lavoro di Piacenza.

                 

Secondo il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, “sta diventano quasi pleonastico commentare questo genere di sentenze, perché sono oramai governate da un comune denominatore: la posizione dominante della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione, secondo cui i docenti precari hanno il dovere di aggiornarsi e quindi hanno pieno diritto di essere trattati alla stregua dei colleghi insegnanti già di ruolo. Da alcune ultime sentenze risulta che questo concetto è applicabile anche ai docenti sottoscrittori di contratto ‘breve e saltuario’ continuativo, con almeno 150-180 giorni di supplenza per anno scolastico: anche loro, come i precari con supplenza annuale fino al termine dell’attività didattica, hanno grosse possibilità di recuperare fino a 3.500 euro di card per la formazione più interessi, per l’annualità in corso e le cinque precedenti. Per provarci basta presentare ricorso gratuito con Anief, semprefacendo attenzione a non superare i cinque anni dalla sottoscrizione del contratto a termine”, conclude Pacifico.

CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI PIACENZA

P.Q.M.

Il Tribunale di Piacenza, in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria ed ulteriore istanza, domanda ed eccezione disattesa o assorbita, così dispone:

- accerta il diritto della parte ricorrente ad ottenere la carta elettronica del docente per gli anni scolastici come indicati in parte motiva, per l’importo di € 500,00 annui e condanna la parte resistente a mettere a disposizione della parte ricorrente detta carta elettronica del docente (o altro equipollente) per poterne fruire nel rispetto dei vincoli di legge;

- condanna la parte resistente a rimborsare alla parte ricorrente le spese di lite che liquida complessivi in euro 500,00 oltre spese generali ed accessori di legge, da distrarsi a favore dei difensori antistatari.

Piacenza, 15 aprile 2025

IL GIUDICE DEL LAVORO

Dott.ssa XXXXXX

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PER APPROFONDIMENTI

SCUOLA – La formazione degli insegnanti è obbligatoria, permanente e strutturale? Sì, allora la Carta docente va pure ai precari: a Treviso 2.500 euro al supplente che ha lavorato “con continuità sino al termine delle lezioni”

CARTA DOCENTE - Per garantire la qualità delle lezioni la scuola deve avere tutti i prof aggiornati, a Marsala il giudice ricorda che non c’è differenza tra chi è di ruolo e precario: 1.000 euro al supplente che ha fatto ricorso con Anief

SCUOLA – La carta docente va data anche per le supplenze ‘brevi e saltuarie’, basta che siano contratti “in successione tra loro”: lo dice il Tribunale di Vicenza nel risarcire un precario con 1.500 euro

CARTA DOCENTE AI PRECARI - Va pure ai supplenti assunti su cattedre non vacanti su organico di fatto, il Tribunale di Velletri cita la Cassazione e risarcisce con 2.500 euro più interessi un insegnante difeso da Anief

SCUOLA - La Carta del docente va anche ai precari perché svolgono un lavoro identico a chi è di ruolo: il Tribunale di Roma risarcisce un insegnante con 2.000 euro più interessi

CARTA DOCENTE AI PRECARI - Va data anche se le supplenze sono ‘brevi’ e tra una e l’altra vi sono giorni di pausa, basta che siano almeno 180 giorni: a Padova il giudice risarcisce una supplente con 2.000 euro

SCUOLA - Gli insegnanti precari non sono figli di un dio minore, la Carta del docente va anche a loro: a Treviso il giudice risarcisce con 1.500 euro un supplente difeso dai legali Anief

CARTA DEL DOCENTE – Nella scuola non si possono avere docenti non aggiornati e non formati, a Treviso il giudice assegna 1.000 euro a una insegnante: va garantita la qualità dell'insegnamento

SCUOLA - Supplenti annuali unitevi: la Carta del docente è un vostro diritto. A Verona il giudice assegna 2 mila euro alla precaria con “interessi legali e rivalutazione monetaria”. Pacifico (Anief): lo Stato sta spendendo un salasso

SCUOLA – Carta docente ai precari, sentenza record a Pistoia “targata” Anief: un’insegnante recupera 3.500 euro in un colpo solo, pari a sette anni di mancata assegnazione del borsellino elettronico

SCUOLA - Carta docente, quest’anno tornerà a essere negata anche ai supplenti con contratto fino al 31 agosto. Anief: sempre peggio, 80mila precari in più potrebbero presentare ricorso in tribunale con danni ulteriori per l’erario

SCUOLA - Carta del docente, ne hanno diritto anche gli ex precari oggi di ruolo: a Treviso 2.500 euro ad una insegnante per le supplenze annuali svolte tra il 2018 e il 2023

SCUOLA - Il lavoro del supplente è pari a quello del collega di ruolo, 1.500 euro più interessi dal Tribunale di Rovigo a un precario per mancata assegnazione della Carta del docente tra il 2021 e il 2024: ...

SCUOLA - Carta del docente, i precari hanno un passepartout per ottenerla: il ricorso con i legali Anief. A Velletri 1.500 euro a un’insegnante che ha svolto supplenze tra il 2017 e il 2020

SCUOLA - Anche i supplenti devono valorizzare le loro competenze professionali, a Roma il Tribunale condanna l’amministrazione a pagare 1.500 euro a una supplente per mancata assegnazione della Carta  del docente

SCUOLA - Anche gli educatori precari hanno pieno diritto alla Carta del docente, dal Tribunale di Rovigo 1.000 euro al supplente che ha presentato ricorso tramite Anief

SCUOLA – Carta del docente, va anche ai precari che svolgono ““servizio temporaneo fino al termine delle attività didattiche”: 2.000 euro dal Tribunale di Vicenza ad una supplente con servizio tra il 2019 e il 2023

SCUOLA - Carta del docente, va anche ai precari che svolgono ““servizio temporaneo fino al termine delle attività didattiche”: 2.000 euro dal Tribunale di Vicenza ad una supplente con servizio tra il 2019 e il 2023

SCUOLA - Carta docente, super risarcimento a Messina: 3.000 euro più interessi a un supplente dal 2018 perché tutti gli insegnanti hanno diritto a formarsi, accolta ancora una volta la linea vincente  ...

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SCUOLA – Tra insegnanti precari e di ruolo non c’è differenza, la Carta docente va anche ai supplenti: a Padova il giudice del lavoro condanna il Ministero ad assegnare 2.500 euro a una prof difesa da ...

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CARTA DEL DOCENTE NEGATA AI SUPPLENTI - Una discriminazione “priva di oggettiva e plausibile spiegazione”: il Tribunale di Roma condanna il Ministero a risarcire un’insegnante precaria con 1.500 euro più ...

CARTA DEL DOCENTE AI SUPPLENTI – “C’è necessità di rimuovere la discriminazione subita dagli insegnanti”: il tribunale di Roma dà seguito al parere della Cassazione, 1.000 euro al docente che ha fatto ...

 

Categorie: Bacheca sindacale

SCUOLA - Compiti assegnati all'ultimo e più prove in un giorno, il ministro Valditara interviene con una circolare. Pacifico (Anief): "la libertà d'insegnamento è fondamentale, nel rispetto dei tempi di ciascuno studente"

Mar, 29/04/2025 - 16:06

Il Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, interviene con una circolare sulla questione inerente ai troppi compiti assegnati all’ultimo minuto sul registro elettronico dai docenti e alle troppe verifiche programmate nella stessa giornata scolastica.

 

Come si legge anche su Ansa, “Valditara tende una mano agli studenti e si schiera con le famiglie cercando di disciplinare i carichi di studio a casa e in classe. Lo fa firmando una circolare inviata ai dirigenti scolastici in cui spiega come sia importante che la programmazione delle verifiche da svolgere in classe, così come l'assegnazione di compiti a casa, siano accuratamente pianificate da ciascun insegnante, anche avendo cura di valutare quanto eventualmente già definito dagli altri docenti, nonché evitando che siano consegnati sul registro elettronico in serata per l'indomani”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto sulla questione rilasciando una dichiarazione ai microfoni dell’emittente radiofonica Italia stampa: “riteniamo che la libertà d’insegnamento sia fondamentale come principio da rispettare nell’organizzazione della didattica, non esistono regole che possano essere imposte, possono essere suggerite. Alla fine non è di competenza del dirigente scolastico ma del consiglio di classe la programmazione di ciò che avviene in aula, relativamente anche ai compiti e alle verifiche. È ovvio che tutto ciò debba accadere nel rispetto dei tempi di ciascuno studente e della classe rispetto a un programma che viene portato avanti da tutto il consiglio di classe e dall’insegnante della singola disciplina”, ha concluso Pacifico.

 

PER APPROFONDIMENTI

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Categorie: Bacheca sindacale

SCUOLA - Stipendi docenti e Ata di aprile, mancano gli sgravi del cuneo fiscale e il bonus mamme. Per Anief sono sempre più necessari stanziamenti strutturali: il gap rispetto ad inflazione ed altri dipendenti si sta allargando

Mar, 29/04/2025 - 15:13

Nemmeno gli stipendi di aprile fanno sorridere i dipendenti pubblici, tra cui oltre un milione di docenti e Ata. Nei cedolini stipendiali dei lavoratori della PA sono presenti due indennità di vacanze contrattuale, dovute per legge al mancato rinnovo del Ccnl: una riguarda il triennio 2022-24, la seconda il successivo 2025-27. Mancano, invece, gli annunciati sgravi conseguenti al cuneo fiscale, come pure non è presente il cosiddetto bonus “mamme” che grazie anche alla spinta dell’Anief il Governo ha voluto estendere alle lavoratrici a tempo determinato e autonome anche se con il limite di 40.000 euro annuo di imponibile contributivo.

“La verità è che ancora una volta e malgrado le forti aspettative – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – le buste paga del personale della scuola risultano ancora oggi troppo troppo basse, addirittura indietro di 6.000 euro l’anno rispetto ai dipendenti delle Funzioni Centrali e di oltre 4.000 quattro mila se si confrontano i compensi degli insegnanti e del personale Ata con la media della pubblica amministrazione: mancano all’appello, infatti, quegli stanziamenti strutturali per il comparto che servirebbero almeno a pareggiare l’inflazione che ha galoppato negli ultimi anni, come pure a ridurre il gap rispetto agli altri lavoratori dell’amministrazione pubblica”.

Il sindacato Anief, che a seguito del rinnovo delle Rsu di aprile ha rafforzato la sua rappresentatività, probabilmente con circa 2 punti percentuali di incremento rispetto al 2022, ha già espresso il suo parere all’Aran lo scorso 26 marzo e lo rifarà durante il prossimo incontro del 7 maggio: l’inizio del declino dei dipendenti della scuola ha preso il via con lo sciagurato rinnovo contrattuale del 2018; dopo quel contratto, i dipendenti delle Funzioni centrali sono arrivati a prendere fino a 6.000 euro annui in più rispetto al personale scolastico, mentre prima di quel contratto erano in media docenti e personale Ata a guadagnare 1.000 euro in più.

Anche fuori Italia il risultato è deprimente: Eurostat, che ha esaminato il potere d’acquisto nei Paesi europei nel 2023 con un focus sugli stipendi reali, ha messo in evidenza come l’Italia si posizioni agli ultimi posti tra le grandi economie dell’Ocse. L’analisi dell’Eurostat, ha scritto la stampa specializzata, si basa sul Purchasing Power Standard (PPS), un’unità di misura artificiale che consente di confrontare il valore reale dei redditi tra diversi Paesi, neutralizzando le differenze di prezzo: il PPS è una sorta di moneta virtuale, con la quale si potrebbe acquistare la stessa quantità di beni e servizi in ogni nazione. Confrontando l’Italia con Francia, Germania e Spagna, emerge che l’Italia registra stipendi più bassi a parità di costo della vita. Secondo gli economisti, nel 2023 il reddito netto medio di un single senza figli nell’Ue è stato pari a 27.500 PPS, mentre in Italia si è fermato a 24.000 PPS, segnando un divario del 15% rispetto alla media. Da qui deriva lo scarso potere d’acquisto dei lavoratori italiani, perché i salari risultano meno competitivi rispetto ai prezzi di beni e servizi. Sotto accusa è anche il livello di tassazione: nel nostro Paese un aumento dello stipendio lordo può persino tradursi in una riduzione del reddito netto, evidenziando il peso del sistema fiscale sulla capacità di spesa dei lavoratori.

“Per docenti e personale Ata – continua il presidente Marcello Pacifico - bassi stipendi e ridotto potere d’acquisto ed elevata tassazione sono purtroppo diventati la norma: ad esempio, basta andare ad approfondire su quanti soldi netti arrivano a coloro che sono impegnati nei progetti Pnrr, con oltre la metà dei compensi assorbiti tra tasse e trattenute di vario genere. In questo quadro desolante, dunque, non possiamo reputare soddisfacenti i 62 euro lordi medi di aumenti prospettati per il rinnovo contrattuale 2022-24. Siamo convinti che debbano aumentare seguendo le proposte che abbiamo presentato al tavolo: parliamo del fondo per la formazione continua, destinato ad esempio alla costituzione del middle management, ma anche di quello per la continuità del servizio scolastico e didattico, che potrebbe finanziare l’indennità di trasferta”.

“L’Anief – dice ancora il sindacalista Anief – chiede anche di assegnare una parte del fondo Mof ai buoni pasto, come già avvenuto nel precedente Ccnl per la formazione, oltre che di utilizzare i risparmi derivanti dal dimensionamento scolastico per rafforzare le indennità dei Dsga. Infine, sarebbe anche cosa buona e giusta impiegare le economie generate dalle ex progressioni economiche al fine di migliorare le retribuzioni del personale Ata”. Il sindacalista ricorda anche che “la sentenza della Corte di Cassazione del 7 marzo scorso ha decretato come illegittima l’abolizione del primo gradone stipendiale. Inoltre, con la firma del Ccnl 2022-2024 sarà possibile aprire nuove trattative, partire da quella relativa al triennio 2025-2027, con la possibilità di ulteriori 150 euro di aumenti. E poi anche per il successivo triennio 2028-2030, con altri 150 euro sempre lordi e medi. L’incremento complessivo sarebbe di 450 euro lordi mensili entro il 2030, ma ovviamente tutto dipende dalla volontà politica di garantire le risorse necessarie nei prossimi anni, sempre rispetto al prossimo aumento dell’inflazione”, conclude Pacifico.

 

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Nemmeno gli stipendi di aprile fanno sorridere i dipendenti pubblici, tra cui oltre un milione di docenti e Ata. Nei cedolini stipendiali dei lavoratori della PA sono presenti due indennità di vacanze contrattuale, dovute per legge al mancato rinnovo del Ccnl: una riguarda il triennio 2022-24, la seconda il successivo 2025-27. Mancano, invece, gli annunciati sgravi conseguenti al cuneo fiscale, come pure non è presente il cosiddetto bonus “mamme” che grazie anche alla spinta dell’Anief il Governo ha voluto estendere alle lavoratrici a tempo determinato e autonome anche se con il limite di 40.000 euro annuo di imponibile contributivo.

“La verità è che ancora una volta e malgrado le forti aspettative – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – le buste paga del personale della scuola risultano ancora oggi troppo troppo basse, addirittura indietro di 6.000 euro l’anno rispetto ai dipendenti delle Funzioni Centrali e di oltre 4.000 quattro mila se si confrontano i compensi degli insegnanti e del personale Ata con la media della pubblica amministrazione: mancano all’appello, infatti, quegli stanziamenti strutturali per il comparto che servirebbero almeno a pareggiare l’inflazione che ha galoppato negli ultimi anni, come pure a ridurre il gap rispetto agli altri lavoratori dell’amministrazione pubblica”.

Il sindacato Anief, che a seguito del rinnovo delle Rsu di aprile ha rafforzato la sua rappresentatività, probabilmente con circa 2 punti percentuali di incremento rispetto al 2022, ha già espresso il suo parere all’Aran lo scorso 26 marzo e lo rifarà durante il prossimo incontro del 7 maggio: l’inizio del declino dei dipendenti della scuola ha preso il via con lo sciagurato rinnovo contrattuale del 2018; dopo quel contratto, i dipendenti delle Funzioni centrali sono arrivati a prendere fino a 6.000 euro annui in più rispetto al personale scolastico, mentre prima di quel contratto erano in media docenti e personale Ata a guadagnare 1.000 euro in più.

Anche fuori Italia il risultato è deprimente: Eurostat, che ha esaminato il potere d’acquisto nei Paesi europei nel 2023 con un focus sugli stipendi reali, ha messo in evidenza come l’Italia si posizioni agli ultimi posti tra le grandi economie dell’Ocse. L’analisi dell’Eurostat, ha scritto la stampa specializzata, si basa sul Purchasing Power Standard (PPS), un’unità di misura artificiale che consente di confrontare il valore reale dei redditi tra diversi Paesi, neutralizzando le differenze di prezzo: il PPS è una sorta di moneta virtuale, con la quale si potrebbe acquistare la stessa quantità di beni e servizi in ogni nazione. Confrontando l’Italia con Francia, Germania e Spagna, emerge che l’Italia registra stipendi più bassi a parità di costo della vita. Secondo gli economisti, nel 2023 il reddito netto medio di un single senza figli nell’Ue è stato pari a 27.500 PPS, mentre in Italia si è fermato a 24.000 PPS, segnando un divario del 15% rispetto alla media. Da qui deriva lo scarso potere d’acquisto dei lavoratori italiani, perché i salari risultano meno competitivi rispetto ai prezzi di beni e servizi. Sotto accusa è anche il livello di tassazione: nel nostro Paese un aumento dello stipendio lordo può persino tradursi in una riduzione del reddito netto, evidenziando il peso del sistema fiscale sulla capacità di spesa dei lavoratori.

“Per docenti e personale Ata – continua il presidente Marcello Pacifico - bassi stipendi e ridotto potere d’acquisto ed elevata tassazione sono purtroppo diventati la norma: ad esempio, basta andare ad approfondire su quanti soldi netti arrivano a coloro che sono impegnati nei progetti Pnrr, con oltre la metà dei compensi assorbiti tra tasse e trattenute di vario genere. In questo quadro desolante, dunque, non possiamo reputare soddisfacenti i 62 euro lordi medi di aumenti prospettati per il rinnovo contrattuale 2022-24. Siamo convinti che debbano aumentare seguendo le proposte che abbiamo presentato al tavolo: parliamo del fondo per la formazione continua, destinato ad esempio alla costituzione del middle management, ma anche di quello per la continuità del servizio scolastico e didattico, che potrebbe finanziare l’indennità di trasferta”.

“L’Anief – dice ancora il sindacalista Anief – chiede anche di assegnare una parte del fondo Mof ai buoni pasto, come già avvenuto nel precedente Ccnl per la formazione, oltre che di utilizzare i risparmi derivanti dal dimensionamento scolastico per rafforzare le indennità dei Dsga. Infine, sarebbe anche cosa buona e giusta impiegare le economie generate dalle ex progressioni economiche al fine di migliorare le retribuzioni del personale Ata”. Il sindacalista ricorda anche che “la sentenza della Corte di Cassazione del 7 marzo scorso ha decretato come illegittima l’abolizione del primo gradone stipendiale. Inoltre, con la firma del Ccnl 2022-2024 sarà possibile aprire nuove trattative, partire da quella relativa al triennio 2025-2027, con la possibilità di ulteriori 150 euro di aumenti. E poi anche per il successivo triennio 2028-2030, con altri 150 euro sempre lordi e medi. L’incremento complessivo sarebbe di 450 euro lordi mensili entro il 2030, ma ovviamente tutto dipende dalla volontà politica di garantire le risorse necessarie nei prossimi anni, sempre rispetto al prossimo aumento dell’inflazione”, conclude Pacifico.

 

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SCUOLA - Stipendi docenti e Ata iper-tassati e sotto di oltre 4mila euro rispetto alla media PA-UE, il sindacato Anief il 7 maggio tornerà a battere cassa all’Aran

 

Categorie: Bacheca sindacale

Graduatorie terza fascia ATA, al via le domande per sciogliere la riserva. Inserimento CIAD fino al 9 maggio. CONSULTA L’AVVISO. 

Mar, 29/04/2025 - 14:38

Pubblicato sul sito InPA l’avviso per sciogliere la riserva in graduatoria terza fascia ATA. Gli aspiranti devono dichiarare di aver conseguito la CIAD, certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, requisito necessario per rimanere in graduatoria e richiesto a tutti i profili ad eccezione del collaboratore scolastico.

Avviso

La CIAD si può inserire fino al 9 maggio 2025 (nell’avviso era apparsa inizialmente la data del 15 maggio).

La scadenza per il conseguimento della CIAD resta ferma al 30 aprile.

Chi non ha il certificato può inserire la data dell’esame.

Chi non consegue la CIAD entro il 30 aprile decade dalle graduatorie.

Come inserire la CIAD

La domanda può essere presentata dagli aspiranti attraverso l’applicazione “Istanze on Line (POLIS)” previo possesso delle credenziali SPID/CIA, o, in alternativa, di un’utenza valida per l’accesso ai servizi presenti nell’area riservata del Ministero con l’abilitazione specifica al servizio “Istanze on Line (POLIS)”.

Nella domanda i candidati dichiarano:

  • la data di avvenuto conseguimento della certificazione,
  • l’ente presso il quale la certificazione è stata conseguita
  • ogni informazione utile a verificare l’effettiva acquisizione del titolo e l’effettivo accreditamento dell’ente rilasciante presso Accredia, l’organismo nazionale di certificazione.

 

Contatta la segreteria per una consulenza personalizzata:

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Categorie: Bacheca sindacale

Concorso DSGA. Solo poche settimane per fare la differenza. Preparati con un metodo vincente. Segui il corso in sincrono con gli esperti di Eurosofia.

Mar, 29/04/2025 - 14:37

La prova orale si svolgerà da metà maggio. Il percorso formativo di Eurosofia, è articolato in 10 incontri tematici con un taglio operativo e concreto, ed è tenuto da formatori DSGA esperti del settore scolastico. 

Inoltre in omaggio il minicorso intensivo di informatica e inglese.

I posti messi a bando, ricordiamo, sono 1435, vedremo dai dati ufficiali forniti dal Ministero se si riuscirà a coprirli o ne rimarranno scoperti.

La prova orale consiste in:

  • un colloquio sulle materie d’esame di cui all’allegato B, che accerta la preparazione professionale del candidato sulle medesime e verifica la capacità di risolvere due casi riguardanti la funzione di DSGA;
  • una verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle TIC di più comune impiego;
    una verifica della conoscenza della lingua inglese attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla Commissione.

La prova orale ha una durata massima di 50 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi previsti dalla normativa vigente, e può essere svolta in videoconferenza, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e digitali, garantendo comunque l’adozione di soluzioni tecniche che assicurino la pubblicità della stessa, l’identificazione dei partecipanti, nonché la sicurezza delle telecomunicazioni e la loro tracciabilità.

 

PREPARATI CON EUROSOFIA.

A seguito delle numerosissime mail da parte dei nostri corsisti stiamo attivando un nuovo percorso specifico. Le possibilità di vincere sono aumentate, puoi fare la differenza con il supporto giusto. 

Corso intensivo online interamente dedicato alla preparazione della prova orale del concorso DSGA 2025, con un taglio operativo e concreto.

Gli aggiornamenti relativi all’attività del Dsga, sono già disponibili sulla piattaforma. 

 

Calendario incontri, relatori e programma a questo link:https://iscrizioni.eurosofia.it/lista-corsi/corso.html?id=1898

 

Obiettivi del corso

  • Approfondire i principali ambiti di competenza pratica del DSGA.
  • Offrire un supporto teorico e operativo tramite casi reali, modelli documentali e strumenti di lavoro.
  • Fornire un metodo di approccio concreto alla gestione amministrativa, contabile e organizzativa dell’istituzione scolastica.

Modalità di svolgimento

Tutti gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom. I link di accesso saranno disponibili all’interno della piattaforma di formazione.

Le lezioni in diretta possono essere seguite in differita poiché caricate in piattaforma con i rispettivi materiali. 

 

PROGRAMMA – CONTENUTI MODULI – FORMATORI

 

 (TUTTI GLI INCONTRI, SALVO IMPREVISTI, SI TERRANNO DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 17.00)

Data

Docente

Titolo Lezione

Descrizione

RINVIATO

Margherita Genduso

La gestione degli acquisti su MEPA e CONSIP

Approfondimento teorico e pratico sulla gestione degli acquisti tramite le piattaforme MEPA e CONSIP da parte delle istituzioni scolastiche. Focus sugli adempimenti del Dirigente Scolastico e del DSGA, con l’analisi di modelli documentali utili.

24/04/2025

Alberico Sorrentino

Contrattazione integrativa d’istituto

Esame delle fasi e degli strumenti della contrattazione integrativa nelle scuole, con attenzione alle novità introdotte dal CCNL 2019-2021. Utilizzo di modelli e casi pratici.

28/04/2025

Federica Colantuoni

Il programma annuale: gestione contabile e finanziaria

Approfondimento delle attività connesse alla predisposizione del programma annuale scolastico, con particolare attenzione agli adempimenti contabili e finanziari di DS e DSGA. Analisi di modelli e strumenti operativi.

30/04/2025

Vincenzo Sorrentino

Contrattualizzazione personale e ricostruzioni di carriera

Approfondimento sulle procedure di contrattualizzazione e ricostruzione di carriera. Competenze su nomine, presa di servizio e inquadramento stipendiale secondo normativa vigente e piattaforme ministeriali. Comprende approfondimento sulle procedure disciplinari applicabili a docenti e ATA.

02/05/2025

Margherita Genduso

Acquisti fuori MEPA: affidamento diretto e procedura negoziata

Analisi delle modalità di acquisto fuori dalle piattaforme MEPA e CONSIP, con focus sull’affidamento diretto e sulle procedure negoziate senza bando. Approfondimento sugli obblighi di DS e DSGA, con supporto di esempi pratici.

06/05/2025

Giovanni Menditto

Il conto consuntivo: aspetti teorici e pratici

Approfondimento delle fasi operative e contabili legate alla predisposizione del conto consuntivo scolastico. Focus sugli obblighi del DSGA e sull’utilizzo di modelli contabili di riferimento.

08/05/2025

Giovanni Menditto

Pagamento dei compensi accessori: cedolino unico e bilancio

Esame teorico e operativo della gestione dei compensi accessori finanziati tramite fondo MOF e bilancio scolastico. Discussione di casi pratici, tabelle di pagamento.

09/05/2025

Tobia Ciaglia

Il piano delle attività del personale ATA

Analisi teorico-pratica della gestione del personale ATA attraverso il piano delle attività. Approfondimento sugli obblighi del DSGA e sugli strumenti documentali di supporto.

12/05/2025

Stefano Ragone

Gestione inventariale dei beni scolastici

Esame approfondito degli aspetti teorici e operativi della gestione dell’inventario dei beni scolastici. Particolare attenzione agli obblighi del DSGA e all’utilizzo di modelli documentali.

Da definire

Alberico Sorrentino

Redazione degli atti istruttori

Esame delle principali tipologie di atti istruttori utilizzati nella gestione amministrativa e contabile delle scuole, con riferimento alla documentazione e alla corretta redazione.

  

 

NB. A supporto della preparazione sono stati inseriti materiali delle precedenti edizioni. 

 

Materiali e risorse disponibili

  • Slide e materiali proiettati durante le lezioni
  • Registrazioni degli incontri disponibili fino alla conclusione della procedura concorsuale

Costi

  • 180,00 €
  • 130,00 € per soci ANIEF e per gli utenti registrati alla preparazione alla prova scritta

Come iscriversi 

L’iscrizione agli incontri è semplicissima, dovrà cliccare su REGISTRATI se non è in possesso di un profilo sulla piattaforma Eurosofia o su LOGIN se già in possesso, in questa pagina: https://iscrizioni.eurosofia.it/lista-corsi/corso.html?id=1898

 

CONSEGUIMENTO CIAD

Mettiamo a disposizione di tutti gli utenti che si iscrivono al corso di preparazione alla prova orale, la certificazione CIAD ad un costo agevolato di 150,00€ (anziché 189,00€).

Sono previste 9 sessioni di esame giornaliere

Tutti i dettagli in questa pagina:https://www.e-sofia.it/paginaprincipale/corso.html?id=1472

Non perdere questa occasione! Riprogetta il tuo futuro. Contatta la segreteria per una consulenza personalizzata:

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Categorie: Bacheca sindacale

Pubblicati i decreti dei percorsi INDIRE

Mar, 29/04/2025 - 14:35

Oggi 29 aprile 2025 sono stati approvati dal MUR i decreti di attivazione dei percorsi INDIRE.

Il DM 75/2025 è riservato ai docenti in possesso del prescritto titolo di accesso allo specifico grado/classe di concorso e che hanno svolto, nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie, un servizio su posto di sostegno della durata di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti.

Il DM 77/2025 è riservato esclusivamente a coloro i quali abbiano superato, presso un’università estera legalmente accreditata nel paese di origine, o altro organismo abilitato all’interno dello stesso, un percorso formativo sul sostegno agli alunni con disabilità, svolto prevalentemente su territorio dell’Unione europea, con durata non inferiore a 1500 ore o, in alternativa, idoneo al conseguimento di almeno 60 CFU e abbiano presentato apposita istanza di riconoscimento per la quale, alla data del 1° giugno 2024, siano decorsi i termini di conclusione del relativo procedimento, ovvero abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancata adozione, da parte dell’Amministrazione, di un provvedimento espresso.

Coloro i quali al momento della presentazione della domanda non abbiano conseguito una annualità di servizio nel relativo posto di Sostegno, devono conseguire 48 crediti formativi, di cui 12 relativi all’attività di tirocinio; chi invece ha conseguito la richiesta annualità di servizio devono conseguire 36 crediti formativi, intendendosi assolto, con il servizio effettivo, il tirocinio.

Le attività formative relative agli insegnamenti si svolgono in modalità telematica, comunque sincrona; è consentita la modalità asincrona per una percentuale non superiore al 10 per cento delle ore previste per tali insegnamenti. I laboratori sono svolti esclusivamente in modalità sincrona.

Le assenze sono consentite nella misura massima del 10 per cento sul totale delle attività. Non è previsto il riconoscimento di Crediti Formativi relativi ad altri percorsi di studio accademici.

Sono previsti esami in presenza al termine di ciascun insegnamento e di ciascun laboratorio, con valutazione in trentesimi. Gli esami si intendono superati con voto non inferiore a 18/30.

I percorsi si concludono con l’esame finale che consiste in un colloquio, da svolgersi in presenza, su un elaborato scritto concernente lo studio di un caso a scelta del corsista, in relazione all’esperienza professionale svolta in ambito scolastico, con particolare riguardo al quadro teorico di riferimento, alle scelte metodologico-didattiche adottate e all’uso di risorse e strumenti digitali che favoriscono l’inclusione.

 

Eurosofia e E-SOFIA, in attesa della pubblicazione dei bandi delle università convenzionate, sono a vostra disposizione per verificare l’accesso ai percorsi in base alle varie casistiche, visita la seguente pagina e compila il seguente form per una consulenza.

Categorie: Bacheca sindacale

DECRETO SCUOLA - L’Anief suggerisce proposte su mobilità, organici e stipendi del personale scolastico. Pacifico: “indispensabile dare il giusto valore a chi ogni giorno si spende per l’istruzione”

Mar, 29/04/2025 - 13:30

Il giovane sindacato Anief, forte anche del consenso ottenuto nel corso delle recenti elezioni per il rinnovo delle Rsu, torna con forza a reclamare i diritti di coloro che - docenti e Ata - si spendono ogni giorno affinché la scuola possa essere un posto migliore.

“Sono misure che reputiamo indispensabili, perché la valorizzazione di una categoria di lavoratori passa anche per il riconoscimento di taluni diritti. Per quanto riguarda la mobilità abbiamo chiarito in Commissione come sia importante garantire anche quella orizzontale e verticale, pure per il personale scolastico. Stiamo parlando quindi della mobilità intercompartimentale che è vietata solo al personale scolastico e stiamo parlando anche di quell'abolizione dei vincoli sulla mobilità poiché la continuità didattica si ottiene attraverso la stabilizzazione dei posti di lavoro e non attraverso i vincoli imposti a coloro che hanno avuto un'assunzione, spesso a molti chilometri da casa e devono scegliere tra il lavoro e la famiglia. Bisogna, invece, cercare di aiutare i lavoratori a non rinunciare ai loro affetti, in particolare modo in quella scuola italiana che vive il più alto tasso di pendolarismo”, ha detto Marcello Pacifico nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Teleborsa.

Per quanto riguarda invece gli stipendi del personale scolastico, il presidente Anief ha aggiunto – in un’altra dichiarazione espressa sempre ai microfoni di Teleborsa – che "poiché in questo momento la Camera dei Deputati sta approvando il decreto PA, che prevede aumenti salariali persino per i dipendenti dei ministeri – e forse anche per quelli dei comuni e delle regioni – riteniamo che anche nel decreto Scuola debbano essere previste risorse dedicate. In particolare, chiediamo che vengano stanziati nuovi fondi e allocate le risorse già disponibili per incrementare gli stipendi del personale scolastico. Tra le misure da adottare proponiamo l’introduzione di indennità specifiche: un’indennità di trasferta per tutti i lavoratori fuori sede e un’indennità per coloro che hanno più di 36 mesi di servizio, oggi riconosciuta solo in caso di ricorso giudiziario. Inoltre, chiediamo che vengano garantiti i buoni pasto, come già avviene per il resto del personale della pubblica amministrazione, e che venga ripristinato il primo gradino stipendiale, come ha recentemente sancito la Cassazione in una causa vinta dall’Anief. Tutto questo rappresenterebbe un primo passo importante verso l’obiettivo di allineare gradualmente gli stipendi del personale scolastico a quelli degli altri dipendenti pubblici. È significativo ricordare che, fino a qualche anno fa, i salari del personale ministeriale erano inferiori a quelli della scuola, mentre oggi risultano superiori di circa 6.000 euro all’anno, ovvero 500 euro in più al mese” ha detto infine il leader Anief, Pacifico.

 

PER APPROFONDIMENTI

SCUOLA - Supplenti annuali unitevi: la Carta del docente è un vostro diritto. A Verona il giudice assegna 2 mila euro alla precaria con “interessi legali e rivalutazione monetaria”. Pacifico (Anief): lo Stato sta spendendo un salasso

SCUOLA – Carta docente ai precari, sentenza record a Pistoia “targata” Anief: un’insegnante recupera 3.500 euro in un colpo solo, pari a sette anni di mancata assegnazione del borsellino elettronico

SCUOLA - Carta docente, quest’anno tornerà a essere negata anche ai supplenti con contratto fino al 31 agosto. Anief: sempre peggio, 80mila precari in più potrebbero presentare ricorso in tribunale con danni ulteriori per l’erario

SCUOLA - Carta del docente, ne hanno diritto anche gli ex precari oggi di ruolo: a Treviso 2.500 euro ad una insegnante per le supplenze annuali svolte tra il 2018 e il 2023

SCUOLA - Il lavoro del supplente è pari a quello del collega di ruolo, 1.500 euro più interessi dal Tribunale di Rovigo a un precario per mancata assegnazione della Carta del docente tra il 2021 e il 2024: ...

SCUOLA - Carta del docente, i precari hanno un passepartout per ottenerla: il ricorso con i legali Anief. A Velletri 1.500 euro a un’insegnante che ha svolto supplenze tra il 2017 e il 2020

SCUOLA - Anche i supplenti devono valorizzare le loro competenze professionali, a Roma il Tribunale condanna l’amministrazione a pagare 1.500 euro a una supplente per mancata assegnazione della Carta  del docente

SCUOLA - Anche gli educatori precari hanno pieno diritto alla Carta del docente, dal Tribunale di Rovigo 1.000 euro al supplente che ha presentato ricorso tramite Anief

SCUOLA – Carta del docente, va anche ai precari che svolgono ““servizio temporaneo fino al termine delle attività didattiche”: 2.000 euro dal Tribunale di Vicenza ad una supplente con servizio tra il 2019 e il 2023

SCUOLA - Carta del docente, va anche ai precari che svolgono ““servizio temporaneo fino al termine delle attività didattiche”: 2.000 euro dal Tribunale di Vicenza ad una supplente con servizio tra il 2019 e il 2023

SCUOLA - Carta docente, super risarcimento a Messina: 3.000 euro più interessi a un supplente dal 2018 perché tutti gli insegnanti hanno diritto a formarsi, accolta ancora una volta la linea vincente  ...

SCUOLA – Carta docente ai maestri della scuola dell’infanzia, per il Tribunale di Messina è un principio di diritto assodato per tutti i supplenti annuali. Anief: decine di migliaia hanno già beneficiato del ricorso

SCUOLA - Carta docente anche agli educatori precari, 1.000 euro più interessi assegnati a Rovigo a seguito del ricorso Anief: equiparati ai maestri di scuola primaria e come loro hanno pieno diritto alla ...

CARTA DOCENTE – A Modena il giudice condanna il Ministero a dare 1.500 euro più interessi a un precario difeso dai legali Anief: violato il principio di non discriminazione tra i lavoratori

SCUOLA - Carta del docente ai precari, a Pesaro il giudice dà ragione piena ai legali Anief: 2.000 euro alla supplente perché a favore dei supplenti ci sono “tre importanti arresti giurisprudenziali”

SCUOLA - Formazione insegnanti, i precari non possono essere “onerati personalmente delle spese destinate alla propria formazione, a differenza dei propri colleghi di ruolo” che hanno la card docente: ...

SCUOLA - Carta del docente ai precari, a Verona 3mila euro più interessi recuperati da un prof difeso dai legali Anief: vince il parametro della “non discriminazione” bene evidenziato dalla Cassazione

CARTA DOCENTE AI PRECARI - Il supplente ha diritto a presentare ricorso entro 5 anni dal primo contratto a termine e quello di sostegno può anche non avere la specializzazione: a Verona il giudice assegna ...

SCUOLA – Tra insegnanti precari e di ruolo non c’è differenza, la Carta docente va anche ai supplenti: a Padova il giudice del lavoro condanna il Ministero ad assegnare 2.500 euro a una prof difesa da ...

SCUOLA - I supplenti temporanei e su spezzone di cattedra possono avere la Carta del docente, il Tribunale di Roma risarcisce una precaria difesa da Anief con 1.500 euro perché ha svolto un lavoro “sostanzialmente ...

 

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Rassegna Stampa - 29 aprile 2025

Mar, 29/04/2025 - 12:35
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