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SCUOLA - Confronto al MIM sulle dotazioni organiche del personale Ata relative all’anno scolastico 202526, Anief presente

ANIEF - Mer, 30/04/2025 - 10:38

Ieri, 29 aprile 2025, alle ore 16.30, si è svolto il confronto al MIM sulle dotazioni organiche del personale Ata, ai sensi dell’articolo 2 del Decreto n. 181/2016, relative all’anno scolastico 2025/26.

 

La delegazione Anief è stata rappresentata dalla Responsabile della Consulta ATA Cristina Dal Pino e dalResponsabile del Dipartimento Anief Condir Alberico Sorrentino.

 

Il Direttore Generale, Dott.ssa Palermo, del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha illustrato il Decreto e le Tabelle ad esso annesso, sottolineando che l’organico 2025/26 non è variato rispetto all’anno scolastico 2024/25, tenuto conto e in linea con il dimensionamento in atto.

 

Anief, alla luce delle tabelle allegate alla bozza di decreto, ha sottolineato che la consistenza complessiva delle dotazioni organiche a livello nazionale è di 196.495 con un taglio di meno 18 unità per il profilo di Assistente Amministrativo derivanti dalle cessazioni e di circa 8.000 unità rispetto all’anno scolastico 2023/24 che era di 204.498.

 

La Delegazione Anief ha evidenziato non solo che è un organico totalmente insufficiente anche per quest’anno scolastico ma è inaccettabile non aver previsto un organico di potenziamento considerato che le scuole sono in affanno a causa dei molteplici adempimenti amministrativi, ma anche per la gestione amministrativo-contabile che comporta la gestione del PNRR, in essere anche per l’a.s. 2025/26.

 

Il tavolo ha chiesto al MIM un incontro sull’organico di fatto, considerato che sia l’organico COVID che l’organico PNRR non sono confermati. Questi organici andavano a colmare i tagli selvaggi risalenti all’anno 2008 e poi a seguire negli anni successivi per circa 60 mila unità.

 

Anief ha evidenziato che nelle tabelle dell’organico inoltrate dallo stesso Ministero non compaiono i posti degli Assistenti Amministrativi, i quali sono passati nel profilo professionale dei Funzionari e di conseguenza ha chiesto di ricevere il contingente resosi libero dopo il passaggio di profilo non solo a livello regionale ma anche provinciale.

 

In merito alle progressioni dei 1000 assistenti nell'area dei funzionari, Anief ha ribadito che il numero prospettato dall'amministrazione è comunque insufficiente a garantire 2 funzionari per ogni scuola.

 

Dal punto di vista contrattuale in sede ARAN è importante far emergere la distinzione tra i due profili in ordine a mansioni e responsabilità e di conseguenza sotto l'aspetto economico. Pertanto l'Anief continua a sostenere la necessità di raddoppiare l'indennità di direzione sia parte fissa che parte variabile.

 

Sono confermati anche per l’a.s. 2025/2026 mille posti per il personale assistente tecnico nelle scuole del primo ciclo. Si tratta di pochi posti. L’assistente tecnico, in particolare quello di area AR02 (area informatica), dovrebbe essere previsto in tutti gli istituti scolastici e non solo in alcuni istituti di scuola secondaria di II grado. Abbiamo sottolineato che il personale assistente tecnico non deve essere assegnato in rapporto a 0,25 a ogni istituzione scolastica autonoma. Il personale assistente tecnico deve essere assegnato ad ogni istituzione scolastica e non assegnato in rapporto di 0,25 a scuola. L’assistente tecnico è ormai necessario a tempo pieno in tutte le istituzioni scolastiche compresi anche nei licei psico-pedagogici.

 

È stato chiesto di togliere in organico di diritto del personale Ata il personale docente inidoneo all’insegnamento, poiché essendo risorse professionalmente qualificate potrebbero essere utilizzate nell’organico di potenziamento della didattica.

 

È emersa anche la questione CIAD, anche se non era inerente alla Dotazione Organica del Personale ATA per l’anno scolastico 2025/26. Molti aspiranti hanno inserito CIAD non più valide oppure hanno erroneamente inserito certificazioni informatiche; in una fase di prima applicazione del CCNL 2019/21 non hanno modo di rettificare sul portale istanze on line. Quindi è stato chiesto al MIM di provvedere a inviare una nota di chiarimento a tutti gli USR e USP: le scuole a integrazione possono accettare la CIAD purchè conseguita entro il 30 aprile 2025.

 

Anief ha fatto altresì presente che nell’inserimento/aggiornamento graduatoria 24 mesi Ata vi è una discrasia importante: il portale istanze online non riconosce servizi sui resti; questo non consente di sommare giorni residui dell’anno precedente con i giorni residui dell’anno corrente e ne deriva un punteggio minore all’interno della graduatoria stessa.

 

Anief ritiene che la normativa attuale debba essere rivista in quanto il personale Ata al pari del personale docente può decidere liberamente in quale provincia poter presentare la domanda di inserimento e aggiornamento della graduatoria 24 mesi.

“È un Decreto sugli Organici e sul Bando delle Graduatorie Provinciali 24 Mesi Ata che non solo non apporta alcuna modifica positiva ma continua a eludere e a perpetuare problematiche importanti per la categoria” ha sottolineato la delegazione.

Categorie: Bacheca sindacale

Corsi di sostegno per chi ha almeno tre anni di servizio, pubblicato il decreto

UIL Scuola - Mer, 30/04/2025 - 10:13

È stato pubblicato il Decreto n. 75 del 24 aprile 2025, in allegato, a firma del Ministro dell’Istruzione e del Merito e dal Ministro dell’Università e della Ricerca, che istituisce i percorsi di specializzazione universitaria e con l’Indire per le attività di sostegno riservati a chi ha almeno tre anni di servizio.

Requisiti
Accedono ai percorsi di formazione, relativi al medesimo grado di istruzione al quale si riferisce il servizio prestato, i docenti in possesso del prescritto titolo di accesso che hanno svolto, nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie, un servizio su posto di sostegno della durata di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, nei cinque anni precedenti. Per anno scolastico si intende il servizio prestato per almeno 180 giorni ovvero prestato continuativamente dal 1° febbraio agli scrutini finali ovvero, per la scuola dell’infanzia, entro il 30 giugno.

Università/Indire
Coloro che sono in possesso dei predetti requisiti presentano istanza di iscrizione ai percorsi erogati dall’INDIRE ovvero da una Università.

Numero di partecipanti
I percorsi sono attivati con un numero di corsisti compreso fra le cinquanta e le centocinquanta unità distinti per ogni grado di istruzione, fino al raggiungimento del numero massimo di posti assegnati all’INDIRE e alle Università.

Criteri da adottare nel caso di eccedenza delle domande
In caso di eccedenza di iscrizioni, l’INDIRE e le Università stilano proprie graduatorie distinte per grado di istruzione, assegnando priorità ai docenti con un numero di anni di servizio su posto di sostegno superiore a tre nel quinquennio di riferimento. A parità di posizione prevale il docente più giovane.

Nel caso di mancato accoglimento dell’istanza di iscrizione, l’interessato può verificare la disponibilità di posti residui presso i percorsi autorizzati ai sensi del medesimo decreto.

Se le richieste non possono essere soddisfatte, le eccedenze di iscrizioni saranno trattate con priorità per un ulteriore ciclo di percorsi di formazione, eventualmente autorizzato dal Ministero dell’istruzione e del merito, da concludersi entro il 31 dicembre 2025.

Crediti da acquisire
I percorsi erogati dalle Università autonomamente o in convenzione con l’INDIRE prevedono l’acquisizione di quaranta Crediti Formativi Universitari (CFU). I percorsi erogati dall’INDIRE prevedono l’acquisizione di quaranta Crediti Formativi afferenti al sistema degli ECTS (European Credit Transfer System).

Tempi
I percorsi si svolgono in non meno di quattro mesi.

Esami
Sono previsti esami in presenza al termine di ciascun insegnamento e di ciascun laboratorio, con valutazione in trentesimi.
Gli esami si intendono superati con voto non inferiore a 18/30.
I percorsi si concludono con l’esame finale.

Costi
La frequenza ai corsi comporta un costo massimo di 1.300 euro, a carico dei partecipanti.

Si rinvia alla lettura del decreto con relativi allegati.

 

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Costituzione delle classi in deroga ai parametri ordinari, organici ATA 2025/26. Informativa del Ministero ai sindacati

CISL SCUOLA - Mer, 30/04/2025 - 09:49
Nel pomeriggio di martedì 29 aprile si è tenuto un incontro al Ministero per l'informativa su due decreti interministeriali riguardanti i posti per la costituzione delle classi in deroga e gli organici ATA per il 2025/26. Decreto interministeriale costituzione classi in deroga
Il Direttore Generale per il Personale ha illustrato il decreto che dà attuazione a quanto stabilito dai commi 344 e 345 dell'art.1 della legge 234/2021 circa la possibilità di costituire classi in deroga ai parametri fissati nel DPR 81/09, al fine di favorire il diritto allo studio riducendo il numero degli alunni per classe, con particolare riguardo alle zone connotate da alti tassi di dispersione e alle aree a rischio spopolamento.
Come già per i precedenti anni scolastici (siamo ormai alla quarta applicazione della norma), gli uffici potranno autorizzare, nei limiti della quota massima di contingente assegnato, la costituzione di classi in deroga.
Gli indicatori che verranno utilizzati per individuare le classi autorizzabili sono:
  • l'indicatore di status sociale (ESCS); 
  • l'indicatore di dispersione scolastica implicita per la scuola primaria e per la scuola secondaria;
  • l'indicatore di spopolamento.
Nella bozza di decreto illustrata ai sindacati la quota massima di posti che può essere utilizzata per l'autorizzazione delle classi in deroga è pari a 6.566. Decreto organico ATA
Il decreto annuale sugli organici ATA ricalca totalmente quello relativo all'attuale anno scolastico. Le dotazioni organiche, dunque, non cambiano né a livello nazionale, né a livello di ripartizione regionale, fatta salva la riduzione di 18 posti di assistenti amministrativi dovuta al collocamento a riposo, a decorrere dal 1° settembre 2025, di altrettante unità di personale della dotazione organica aggiuntiva prevista dalla Legge 145/2018. L'Amministrazione ha informato che nel corso della serata avrebbe trasmesso la bozza di decreto agli uffici scolastici regionali.
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Rispettare l’autonomia delle scuole e la professionalità del loro personale. Dichiarazione di Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola

CISL SCUOLA - Mer, 30/04/2025 - 09:15
La circolare con cui il Ministro dell’istruzione e del merito interviene in merito a questioni attinenti alla gestione dell’attività didattica, come l’assegnazione di compiti e l’effettuazione di prove di verifica, invade prerogative che le norme – richiamate del resto in apertura della circolare stessa - attribuiscono all’autonomia professionale dei docenti e a quella delle istituzioni scolastiche. È nell’ambito di tale autonomia, riconosciuta a ogni docente per quanto riguarda le scelte di natura metodologico-didattica e agli organi collegiali (collegio docenti, consigli di classe, consigli di istituto, in cui come è noto sono presenti rappresentanze dei genitori e degli studenti) per quanto concerne gli aspetti di coordinamento didattico e organizzativo, che le questioni richiamate nella circolare possono e devono essere affrontate e risolte, nel quadro di una gestione delle attività scolastiche nella quale è fondamentale il ruolo svolto dagli organi collegiali. Ciò premesso, risulta del tutto inopportuna, e potenzialmente lesiva della dignità professionale del personale docente e dirigente, la decisione di fare oggetto di una circolare del Ministro situazioni e comportamenti in realtà marginali, ma che assumono in tal modo un carattere di fenomeno diffuso se non generalizzato. Come si deduce anche da molti dei commenti riportati sui mezzi di informazione, è evidente infatti il rischio che siano enfatizzate questioni oggettivamente residuali, favorendo l’acuirsi di conflittualità e contenzioso nei confronti dell’operato dei docenti e delle scuole, in direzione esattamente contraria rispetto all’esigenza di incoraggiare atteggiamenti di dialogo e di condivisa assunzione di responsabilità educativa, e in chiara contraddizione con gli intenti, più volte dichiarati dallo stesso Ministro, di voler sostenere e rafforzare l’autorevolezza del personale docente e dirigente, sicuramente in grado di gestire situazioni per risolvere le quali è sufficiente l’esercizio di un minimo di buon senso. Per queste ragioni, la CISL Scuola considera che la modalità scelta per intervenire sulle questioni oggetto della circolare risulti del tutto impropria rispetto alle prerogative dell’autonomia scolastica, all’esercizio della libertà di insegnamento e alle decisioni proprie degli organi collegiali di cui, come noto, fanno parte anche le famiglie. Ritiene infine che l’eventuale proporsi di situazioni problematiche nella gestione delle attività didattiche, evitando indebite e infondate generalizzazioni, possa e debba essere affrontato e risolto nell’ambito dell’autonomia scolastica, da sostenere e valorizzare maggiormente, a partire da un più adeguato riconoscimento delle professionalità che vi operano. Roma, 30 aprile 2025 Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola
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Organici scuola 2025/2026: personale ATA, l’informativa del Ministero.

FLC-CGIL - Mar, 29/04/2025 - 19:47

Si è tenuto oggi, 29 aprile 2025, l’incontro tra il Ministero dell'Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali avente ad oggetto l’informativa relativa agli organici del personale ATA per il triennio...

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SCUOLA – Selezione personale da destinare all’estero, pubblicato l’elenco aggiornato

ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 19:30

Selezione del personale scolastico da destinare a prestare servizio all'estero, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale pubblica l'elenco aggiornato degli esclusi e le date dei colloqui.

Leggi da qui per saperne di più.

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SCUOLA - Classi in deroga, Anief: “serve revisione del numero di alunni per tutte le classi”

ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 19:26

Appena conclusa l’informativa sul decreto per le classi in deroga a.s. 2025/26. Il decreto dà attuazione alle previsioni di cui all’articolo 1, commi 344 e 345, lett. a), b) e c), della legge 30 dicembre 2021, n. 234, che favorisce il diritto all'istruzione anche da parte dei soggetti svantaggiati collocati in classi con numerosità prossima o superiore ai limiti previsti dalla normativa vigente.

 

In deroga alle dimensioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 gli Uffici scolastici regionali potranno individuare le istituzioni scolastiche beneficiarie della deroga da accordare tra quelle che rientrano nei valori di soglia, di almeno uno dei quattro indicatori volti a rilevare le condizioni socio-economiche e culturali più svantaggiate, le condizioni di dispersione o di prossimità di dispersione, le condizioni di spopolamento. 

Anief ha chiesto all’amministrazione quanto la norma che si sta applicando ormai da quattro anni stia effettivamente migliorando le percentuali di dispersione scolastica, soprattutto a fronte degli ingenti investimenti e numerosi progetti PNRR dedicati allo scopo di contrastare la dispersione scolastica. “Abbiamo infine ribadito che occorre un provvedimento legislativo per rivedere i parametri di costituzione di tutte le classi e di conseguenza gli organici del personale della scuola: classi con non più di 20 alunni oltre a garantire i parametri di sicurezza assicurano un miglior successo didattico e garantiscono automaticamente la prevenzione della dispersione scolastica”, ha concluso Marcello Pacifico, presidente Anief.

29 aprile 2025                                                                                                   Ufficio Stampa Anief

                                                                                                                               www.anief.org

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Classi in deroga a.s. 2025/2026: taglio alle disponibilità di organico

FLC-CGIL - Mar, 29/04/2025 - 19:12

I sindacati sono stati convocati nel pomeriggio di martedì 28 aprile 2025 per l’illustrazione della bozza di decreto interministeriale avente per oggetto “Limite massimo dell'organico del personale docente...

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Corsi INDIRE, pubblicati i decreti: condono annunciato per i titoli esteri. A rischio la qualità della formazione

FLC-CGIL - Mar, 29/04/2025 - 18:16

Sono stati pubblicati i decreti ministeriali relativi all’attivazione dei percorsi di specializzazione su sostegno destinati ai docenti con tre anni di servizio su posto specifico (

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Organici docenti 2025/2026: bozza di decreto per le classi in deroga. Informativa al MIM

UIL Scuola - Mar, 29/04/2025 - 17:45

Uil: una misura a costo zero che non favorisce i territori che presentano maggiori situazioni di alunni in condizione di svantaggio.

Il ministero ha illustrato alle organizzazioni sindacali la bozza di decreto sulle classi in deroga per l’a.s. 2025/26.

Sono n. 6.566 (166 in meno rispetto allo scorso anno scolastico) i posti da destinare alle classi da istituire in deroga alle dimensioni individuate dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, ripartiti per contingenti regionali, nel limite delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

La costituzione delle classi in deroga è prevista per le scuole caratterizzate da valori degli indici di status sociale, economico e culturale e di dispersione scolastica, al fine di garantire la continuità del servizio in aree caratterizzate da particolari condizioni di disagio legate a specifiche situazioni locali, con particolare riguardo ai comuni montani e alle piccole isole, o legate a situazioni emergenziali o a particolari condizioni orografiche.

Per la scuola secondaria di secondo grado, le deroghe sono previste anche per la costituzione anche delle classi prime dei nuovi percorsi liceali e delle sperimentazioni dell’offerta formativa tecnologico-professionale.

Distribuzione dei posti classi in deroga

Regione Previsione posti da destinare alle

classi in deroga

  Abruzzo 223

  Basilicata 74

  Calabria 198 Campania 471

  Emilia-Romagna 719 Friuli-Venezia Giulia 124

  Lazio 446

  Liguria 595 Lombardia 520 Marche 570 Molise 124

  Piemonte 322

  Puglia 421 Sardegna 25 Sicilia 297

  Toscana 471

  Umbria 322

  Veneto 644

  Totale 6.566

 

In apertura di incontro abbiamo evidenziato come, rispetto al primo anno di attuazione – 2022/23 -, quando furono attivati 8.741 posti, c’è stata una diminuzione di più di 2.000 posti.

È una misura che abbiamo contestato fin dall’inizio della sua attuazione rimarcando come non si tratti di dotazioni aggiuntive, ma già comprese in quelle autorizzate e nei limiti delle risorse disponibili. Una misura, inoltre, che non dà una visone complessiva del problema delle classi con alunni svantaggiati, se si considera che il beneficio tratto dal decreto non favorisce i territori che presentano maggiori situazioni di alunni in condizione di svantaggio, ma di quelli che possiedono i maggiori indici di decremento di popolazione scolastica.

Continuiamo a sostenere, così come fatto nei precedenti incontri sugli organici,

che servono interventi strutturali, la necessità di non tagliare l’organico, ma di utilizzarlo per ridurre il numero degli alunni per classe. La presenza di 5.909 classi nella secondaria di secondo grado con 28 e più alunni rappresenta un’offesa a qualsiasi processo educativo. Un dato che smentisce qualsiasi buono proposito finalizzato alla riduzione delle classi sovraffollate.

La denatalità deve rappresentare una opportunità e non una penalizzazione. A fronte di un tasso di denatalità, infatti, che produrrà una riduzione di alunni, continuiamo a sostenere che il calo demografico deve essere invece l’occasione per un cambio di passo, una opportunità per una didattica personalizzata, per classi a misura di studente. Resta prioritario un investimento sugli organici che garantisca il diritto all’istruzione e un potenziamento del tempo scuola nella primaria.

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CARTA DOCENTE - La formazione dei docenti è “obbligatoria, permanente e strutturale’: vale anche per i precari che quindi devono avere il supporto per aggiornarsi. Dal tribunale di Piacenza 1.000 euro a un insegnante difeso da Anief

ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 16:41

Sulla Carta del docente da dare ai precari, ancora una volta fanno la differenza i pareri della Corte di Giustizia europea, del Consiglio di Stato e della Cassazione: lo ha ribadito il giudice del lavoro di Piacenza che ha in questo modo risposto favorevolmente al ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di un insegnante che ha svolto due supplenze negli ultimi due anni senza vedersi assegnare i 1.000 euro invece dati a chi lavora a tempo indeterminato.

Nella sentenza di Piacenza si legge che “valorizzando il fatto che dalle norme interne (in particolare l’art. 282 D.lgs n. 297/1994, le previsioni della contrattazione collettiva del comparto scuola, e da ultimo l’art. 63 e l’art. 1 L. n. 107/2015) emerga il principio secondo cui la formazione dei docenti è ‘obbligatoria, permanente e strutturale’”, la Corte di Giustizia UE “ha affermato quindi che non vi può essere una discriminazione nel riconoscimento di tale beneficio, basata sulla sola durata contrattuale del rapporto e vista l’identità di mansioni e funzioni svolte, competenza e professionalità richieste e in assenza di ragioni oggettive che giustifichino la diversità di trattamento, con conseguente violazione della clausola 4 dell'accordo quadro da parte della norma interna che disponga in senso contrario”.

Inoltre, il giudice del tribunale di Piacenza ha ricordato che “con la sentenza n. 1842/2022 è intervenuto sul punto anche il Consiglio di Stato, rilevando che “un tale sistema collide con i precetti costituzionali degli artt. 3,35 e 97 Cost. sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.”.

“Per l’effetto – si legge ancora nella sentenza di Piacenza - è stato annullato il D.P.C.M. n. 32313 del 25 settembre 2015, e la nota applicativa del M.I.U.R. n. 15219 del 15 ottobre 2015, nonché il D.P.C.M. del 28 novembre 2016 che ha sostituito i precedenti atti generali esecutivi del contributo al finanziamento della formazione in servizio dei docenti, contenuto nel comma 121 della Legge 107 del 2015, nella parte in cui non contemplano i docenti non di ruolo tra i destinatari della Carta del docente. Il quadro giurisprudenziale sopra delineato, integralmente confermato dalla recentissima pronuncia della Corte di Cassazione n. 29961 del 27.10.2023, deve trovare applicazione al caso in esame, non essendovi evidenza alcuna che possa giustificare un diverso trattamento tra i docenti di ruolo e quelli precari”.

“A ciò consegue l’accoglimento della domanda e l’accertamento del diritto della ricorrente ad ottenere la Carta elettronica del docente per gli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025 con la conseguente condanna del Ministero convenuto a mettere a disposizione del docente detta carta (o strumento equipollente) per poterne fruire nel prosieguo e nel rispetto dei vincoli di legge”, conclude il tribunale del lavoro di Piacenza.

                 

Secondo il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico, “sta diventano quasi pleonastico commentare questo genere di sentenze, perché sono oramai governate da un comune denominatore: la posizione dominante della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione, secondo cui i docenti precari hanno il dovere di aggiornarsi e quindi hanno pieno diritto di essere trattati alla stregua dei colleghi insegnanti già di ruolo. Da alcune ultime sentenze risulta che questo concetto è applicabile anche ai docenti sottoscrittori di contratto ‘breve e saltuario’ continuativo, con almeno 150-180 giorni di supplenza per anno scolastico: anche loro, come i precari con supplenza annuale fino al termine dell’attività didattica, hanno grosse possibilità di recuperare fino a 3.500 euro di card per la formazione più interessi, per l’annualità in corso e le cinque precedenti. Per provarci basta presentare ricorso gratuito con Anief, semprefacendo attenzione a non superare i cinque anni dalla sottoscrizione del contratto a termine”, conclude Pacifico.

CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI PIACENZA

P.Q.M.

Il Tribunale di Piacenza, in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria ed ulteriore istanza, domanda ed eccezione disattesa o assorbita, così dispone:

- accerta il diritto della parte ricorrente ad ottenere la carta elettronica del docente per gli anni scolastici come indicati in parte motiva, per l’importo di € 500,00 annui e condanna la parte resistente a mettere a disposizione della parte ricorrente detta carta elettronica del docente (o altro equipollente) per poterne fruire nel rispetto dei vincoli di legge;

- condanna la parte resistente a rimborsare alla parte ricorrente le spese di lite che liquida complessivi in euro 500,00 oltre spese generali ed accessori di legge, da distrarsi a favore dei difensori antistatari.

Piacenza, 15 aprile 2025

IL GIUDICE DEL LAVORO

Dott.ssa XXXXXX

Per ulteriori informazioni sul ricorso gratuito con Anief cliccare qui.

 

PER APPROFONDIMENTI

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SCUOLA - Carta del docente ai precari, a Pesaro il giudice dà ragione piena ai legali Anief: 2.000 euro alla supplente perché a favore dei supplenti ci sono “tre importanti arresti giurisprudenziali”

SCUOLA - Formazione insegnanti, i precari non possono essere “onerati personalmente delle spese destinate alla propria formazione, a differenza dei propri colleghi di ruolo” che hanno la card docente: ...

SCUOLA - Carta del docente ai precari, a Verona 3mila euro più interessi recuperati da un prof difeso dai legali Anief: vince il parametro della “non discriminazione” bene evidenziato dalla Cassazione

CARTA DOCENTE AI PRECARI - Il supplente ha diritto a presentare ricorso entro 5 anni dal primo contratto a termine e quello di sostegno può anche non avere la specializzazione: a Verona il giudice assegna ...

SCUOLA – Tra insegnanti precari e di ruolo non c’è differenza, la Carta docente va anche ai supplenti: a Padova il giudice del lavoro condanna il Ministero ad assegnare 2.500 euro a una prof difesa da ...

SCUOLA - I supplenti temporanei e su spezzone di cattedra possono avere la Carta del docente, il Tribunale di Roma risarcisce una precaria difesa da Anief con 1.500 euro perché ha svolto un lavoro “sostanzialmente ...

CARTA DEL DOCENTE NEGATA AI SUPPLENTI - Una discriminazione “priva di oggettiva e plausibile spiegazione”: il Tribunale di Roma condanna il Ministero a risarcire un’insegnante precaria con 1.500 euro più ...

CARTA DEL DOCENTE AI SUPPLENTI – “C’è necessità di rimuovere la discriminazione subita dagli insegnanti”: il tribunale di Roma dà seguito al parere della Cassazione, 1.000 euro al docente che ha fatto ...

 

Categorie: Bacheca sindacale

SCUOLA - Compiti assegnati all'ultimo e più prove in un giorno, il ministro Valditara interviene con una circolare. Pacifico (Anief): "la libertà d'insegnamento è fondamentale, nel rispetto dei tempi di ciascuno studente"

ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 16:06

Il Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, interviene con una circolare sulla questione inerente ai troppi compiti assegnati all’ultimo minuto sul registro elettronico dai docenti e alle troppe verifiche programmate nella stessa giornata scolastica.

 

Come si legge anche su Ansa, “Valditara tende una mano agli studenti e si schiera con le famiglie cercando di disciplinare i carichi di studio a casa e in classe. Lo fa firmando una circolare inviata ai dirigenti scolastici in cui spiega come sia importante che la programmazione delle verifiche da svolgere in classe, così come l'assegnazione di compiti a casa, siano accuratamente pianificate da ciascun insegnante, anche avendo cura di valutare quanto eventualmente già definito dagli altri docenti, nonché evitando che siano consegnati sul registro elettronico in serata per l'indomani”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto sulla questione rilasciando una dichiarazione ai microfoni dell’emittente radiofonica Italia stampa: “riteniamo che la libertà d’insegnamento sia fondamentale come principio da rispettare nell’organizzazione della didattica, non esistono regole che possano essere imposte, possono essere suggerite. Alla fine non è di competenza del dirigente scolastico ma del consiglio di classe la programmazione di ciò che avviene in aula, relativamente anche ai compiti e alle verifiche. È ovvio che tutto ciò debba accadere nel rispetto dei tempi di ciascuno studente e della classe rispetto a un programma che viene portato avanti da tutto il consiglio di classe e dall’insegnante della singola disciplina”, ha concluso Pacifico.

 

PER APPROFONDIMENTI

SCUOLA - Anche gli educatori precari hanno pieno diritto alla Carta del docente, dal Tribunale di Rovigo 1.000 euro al supplente che ha presentato ricorso tramite Anief

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Concorso per dirigenti tecnici con funzioni ispettive: nominata la Commissione esaminatrice 

ANP - Mar, 29/04/2025 - 15:22
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Con Decreto Direttoriale n. 611 del 29 aprile 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ufficialmente nominato la Commissione esaminatrice del concorso pubblico, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento di 145 dirigenti tecnici con funzioni ispettive.  

La Commissione sarà presieduta da Ettore Acerra, Direttore Generale dell’USR Campania, e composta da esperti e dirigenti, affiancati da membri aggregati con competenze in lingua inglese e tecnologie informatiche. 

In vista della prova preselettiva, la cui data non è ancora stata resa nota, i candidati interessati possono prepararsi con il corso di formazione organizzato da Dirscuola, che affronta tutti gli ambiti previsti nel bando di concorso, e con il simulatore per la prova preselettiva, che consente di esercitarsi in modo mirato ed efficace

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Si tratta di un ambiente strutturato, dinamico e interattivo nel quale esercitarsi facendo simulazioni personalizzate e con  diverse modalità di allenamento:

Forum Consigli per affrontare i quiz Simulazione “da manuale” Quiz “Mordi e fuggi” per ambiti Quiz “Corsa contro il tempo” Quiz “Less stress” Quiz “A colpo sicuro” Concorso dirigenti tecnici
La dirigenza tecnica edizione 2025
il corso di preparazione per docenti e dirigenti scolastici

Il corso è pensato come uno spazio aperto e flessibile non solo in relazione a quanto previsto dal bando di concorso, ma anche ai bisogni formativi dei corsisti.

Il corso è già completo, fruibile, esaustivo e aggiornato in conformità con quanto previsto dalla procedura concorsuale e rispetto alle ultime novità normative.

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SCUOLA - Stipendi docenti e Ata di aprile, mancano gli sgravi del cuneo fiscale e il bonus mamme. Per Anief sono sempre più necessari stanziamenti strutturali: il gap rispetto ad inflazione ed altri dipendenti si sta allargando

ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 15:13

Nemmeno gli stipendi di aprile fanno sorridere i dipendenti pubblici, tra cui oltre un milione di docenti e Ata. Nei cedolini stipendiali dei lavoratori della PA sono presenti due indennità di vacanze contrattuale, dovute per legge al mancato rinnovo del Ccnl: una riguarda il triennio 2022-24, la seconda il successivo 2025-27. Mancano, invece, gli annunciati sgravi conseguenti al cuneo fiscale, come pure non è presente il cosiddetto bonus “mamme” che grazie anche alla spinta dell’Anief il Governo ha voluto estendere alle lavoratrici a tempo determinato e autonome anche se con il limite di 40.000 euro annuo di imponibile contributivo.

“La verità è che ancora una volta e malgrado le forti aspettative – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – le buste paga del personale della scuola risultano ancora oggi troppo troppo basse, addirittura indietro di 6.000 euro l’anno rispetto ai dipendenti delle Funzioni Centrali e di oltre 4.000 quattro mila se si confrontano i compensi degli insegnanti e del personale Ata con la media della pubblica amministrazione: mancano all’appello, infatti, quegli stanziamenti strutturali per il comparto che servirebbero almeno a pareggiare l’inflazione che ha galoppato negli ultimi anni, come pure a ridurre il gap rispetto agli altri lavoratori dell’amministrazione pubblica”.

Il sindacato Anief, che a seguito del rinnovo delle Rsu di aprile ha rafforzato la sua rappresentatività, probabilmente con circa 2 punti percentuali di incremento rispetto al 2022, ha già espresso il suo parere all’Aran lo scorso 26 marzo e lo rifarà durante il prossimo incontro del 7 maggio: l’inizio del declino dei dipendenti della scuola ha preso il via con lo sciagurato rinnovo contrattuale del 2018; dopo quel contratto, i dipendenti delle Funzioni centrali sono arrivati a prendere fino a 6.000 euro annui in più rispetto al personale scolastico, mentre prima di quel contratto erano in media docenti e personale Ata a guadagnare 1.000 euro in più.

Anche fuori Italia il risultato è deprimente: Eurostat, che ha esaminato il potere d’acquisto nei Paesi europei nel 2023 con un focus sugli stipendi reali, ha messo in evidenza come l’Italia si posizioni agli ultimi posti tra le grandi economie dell’Ocse. L’analisi dell’Eurostat, ha scritto la stampa specializzata, si basa sul Purchasing Power Standard (PPS), un’unità di misura artificiale che consente di confrontare il valore reale dei redditi tra diversi Paesi, neutralizzando le differenze di prezzo: il PPS è una sorta di moneta virtuale, con la quale si potrebbe acquistare la stessa quantità di beni e servizi in ogni nazione. Confrontando l’Italia con Francia, Germania e Spagna, emerge che l’Italia registra stipendi più bassi a parità di costo della vita. Secondo gli economisti, nel 2023 il reddito netto medio di un single senza figli nell’Ue è stato pari a 27.500 PPS, mentre in Italia si è fermato a 24.000 PPS, segnando un divario del 15% rispetto alla media. Da qui deriva lo scarso potere d’acquisto dei lavoratori italiani, perché i salari risultano meno competitivi rispetto ai prezzi di beni e servizi. Sotto accusa è anche il livello di tassazione: nel nostro Paese un aumento dello stipendio lordo può persino tradursi in una riduzione del reddito netto, evidenziando il peso del sistema fiscale sulla capacità di spesa dei lavoratori.

“Per docenti e personale Ata – continua il presidente Marcello Pacifico - bassi stipendi e ridotto potere d’acquisto ed elevata tassazione sono purtroppo diventati la norma: ad esempio, basta andare ad approfondire su quanti soldi netti arrivano a coloro che sono impegnati nei progetti Pnrr, con oltre la metà dei compensi assorbiti tra tasse e trattenute di vario genere. In questo quadro desolante, dunque, non possiamo reputare soddisfacenti i 62 euro lordi medi di aumenti prospettati per il rinnovo contrattuale 2022-24. Siamo convinti che debbano aumentare seguendo le proposte che abbiamo presentato al tavolo: parliamo del fondo per la formazione continua, destinato ad esempio alla costituzione del middle management, ma anche di quello per la continuità del servizio scolastico e didattico, che potrebbe finanziare l’indennità di trasferta”.

“L’Anief – dice ancora il sindacalista Anief – chiede anche di assegnare una parte del fondo Mof ai buoni pasto, come già avvenuto nel precedente Ccnl per la formazione, oltre che di utilizzare i risparmi derivanti dal dimensionamento scolastico per rafforzare le indennità dei Dsga. Infine, sarebbe anche cosa buona e giusta impiegare le economie generate dalle ex progressioni economiche al fine di migliorare le retribuzioni del personale Ata”. Il sindacalista ricorda anche che “la sentenza della Corte di Cassazione del 7 marzo scorso ha decretato come illegittima l’abolizione del primo gradone stipendiale. Inoltre, con la firma del Ccnl 2022-2024 sarà possibile aprire nuove trattative, partire da quella relativa al triennio 2025-2027, con la possibilità di ulteriori 150 euro di aumenti. E poi anche per il successivo triennio 2028-2030, con altri 150 euro sempre lordi e medi. L’incremento complessivo sarebbe di 450 euro lordi mensili entro il 2030, ma ovviamente tutto dipende dalla volontà politica di garantire le risorse necessarie nei prossimi anni, sempre rispetto al prossimo aumento dell’inflazione”, conclude Pacifico.

 

PER APPROFONDIMENTI:

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Categorie: Bacheca sindacale

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ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 15:13

Nemmeno gli stipendi di aprile fanno sorridere i dipendenti pubblici, tra cui oltre un milione di docenti e Ata. Nei cedolini stipendiali dei lavoratori della PA sono presenti due indennità di vacanze contrattuale, dovute per legge al mancato rinnovo del Ccnl: una riguarda il triennio 2022-24, la seconda il successivo 2025-27. Mancano, invece, gli annunciati sgravi conseguenti al cuneo fiscale, come pure non è presente il cosiddetto bonus “mamme” che grazie anche alla spinta dell’Anief il Governo ha voluto estendere alle lavoratrici a tempo determinato e autonome anche se con il limite di 40.000 euro annuo di imponibile contributivo.

“La verità è che ancora una volta e malgrado le forti aspettative – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – le buste paga del personale della scuola risultano ancora oggi troppo troppo basse, addirittura indietro di 6.000 euro l’anno rispetto ai dipendenti delle Funzioni Centrali e di oltre 4.000 quattro mila se si confrontano i compensi degli insegnanti e del personale Ata con la media della pubblica amministrazione: mancano all’appello, infatti, quegli stanziamenti strutturali per il comparto che servirebbero almeno a pareggiare l’inflazione che ha galoppato negli ultimi anni, come pure a ridurre il gap rispetto agli altri lavoratori dell’amministrazione pubblica”.

Il sindacato Anief, che a seguito del rinnovo delle Rsu di aprile ha rafforzato la sua rappresentatività, probabilmente con circa 2 punti percentuali di incremento rispetto al 2022, ha già espresso il suo parere all’Aran lo scorso 26 marzo e lo rifarà durante il prossimo incontro del 7 maggio: l’inizio del declino dei dipendenti della scuola ha preso il via con lo sciagurato rinnovo contrattuale del 2018; dopo quel contratto, i dipendenti delle Funzioni centrali sono arrivati a prendere fino a 6.000 euro annui in più rispetto al personale scolastico, mentre prima di quel contratto erano in media docenti e personale Ata a guadagnare 1.000 euro in più.

Anche fuori Italia il risultato è deprimente: Eurostat, che ha esaminato il potere d’acquisto nei Paesi europei nel 2023 con un focus sugli stipendi reali, ha messo in evidenza come l’Italia si posizioni agli ultimi posti tra le grandi economie dell’Ocse. L’analisi dell’Eurostat, ha scritto la stampa specializzata, si basa sul Purchasing Power Standard (PPS), un’unità di misura artificiale che consente di confrontare il valore reale dei redditi tra diversi Paesi, neutralizzando le differenze di prezzo: il PPS è una sorta di moneta virtuale, con la quale si potrebbe acquistare la stessa quantità di beni e servizi in ogni nazione. Confrontando l’Italia con Francia, Germania e Spagna, emerge che l’Italia registra stipendi più bassi a parità di costo della vita. Secondo gli economisti, nel 2023 il reddito netto medio di un single senza figli nell’Ue è stato pari a 27.500 PPS, mentre in Italia si è fermato a 24.000 PPS, segnando un divario del 15% rispetto alla media. Da qui deriva lo scarso potere d’acquisto dei lavoratori italiani, perché i salari risultano meno competitivi rispetto ai prezzi di beni e servizi. Sotto accusa è anche il livello di tassazione: nel nostro Paese un aumento dello stipendio lordo può persino tradursi in una riduzione del reddito netto, evidenziando il peso del sistema fiscale sulla capacità di spesa dei lavoratori.

“Per docenti e personale Ata – continua il presidente Marcello Pacifico - bassi stipendi e ridotto potere d’acquisto ed elevata tassazione sono purtroppo diventati la norma: ad esempio, basta andare ad approfondire su quanti soldi netti arrivano a coloro che sono impegnati nei progetti Pnrr, con oltre la metà dei compensi assorbiti tra tasse e trattenute di vario genere. In questo quadro desolante, dunque, non possiamo reputare soddisfacenti i 62 euro lordi medi di aumenti prospettati per il rinnovo contrattuale 2022-24. Siamo convinti che debbano aumentare seguendo le proposte che abbiamo presentato al tavolo: parliamo del fondo per la formazione continua, destinato ad esempio alla costituzione del middle management, ma anche di quello per la continuità del servizio scolastico e didattico, che potrebbe finanziare l’indennità di trasferta”.

“L’Anief – dice ancora il sindacalista Anief – chiede anche di assegnare una parte del fondo Mof ai buoni pasto, come già avvenuto nel precedente Ccnl per la formazione, oltre che di utilizzare i risparmi derivanti dal dimensionamento scolastico per rafforzare le indennità dei Dsga. Infine, sarebbe anche cosa buona e giusta impiegare le economie generate dalle ex progressioni economiche al fine di migliorare le retribuzioni del personale Ata”. Il sindacalista ricorda anche che “la sentenza della Corte di Cassazione del 7 marzo scorso ha decretato come illegittima l’abolizione del primo gradone stipendiale. Inoltre, con la firma del Ccnl 2022-2024 sarà possibile aprire nuove trattative, partire da quella relativa al triennio 2025-2027, con la possibilità di ulteriori 150 euro di aumenti. E poi anche per il successivo triennio 2028-2030, con altri 150 euro sempre lordi e medi. L’incremento complessivo sarebbe di 450 euro lordi mensili entro il 2030, ma ovviamente tutto dipende dalla volontà politica di garantire le risorse necessarie nei prossimi anni, sempre rispetto al prossimo aumento dell’inflazione”, conclude Pacifico.

 

PER APPROFONDIMENTI:

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SCUOLA - Stipendi poveri anche per colpa di scatti di anzianità ridotti e lontani uno dall’altro, Anief propone di ripristinare il primo gradone e poi di procedere ogni 4 anni fino alla pensione: un'altra ...

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ARAN - Risorse contratti, al comparto istruzione e ricerca 6 miliardi per firmare quello scaduto e l'attuale. Pacifico (Anief-Cisal): “bisogna trovare risorse ulteriori per la valorizzazione del personale scolastico”

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Graduatorie terza fascia ATA, al via le domande per sciogliere la riserva. Inserimento CIAD fino al 9 maggio. CONSULTA L’AVVISO. 

ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 14:38

Pubblicato sul sito InPA l’avviso per sciogliere la riserva in graduatoria terza fascia ATA. Gli aspiranti devono dichiarare di aver conseguito la CIAD, certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, requisito necessario per rimanere in graduatoria e richiesto a tutti i profili ad eccezione del collaboratore scolastico.

Avviso

La CIAD si può inserire fino al 9 maggio 2025 (nell’avviso era apparsa inizialmente la data del 15 maggio).

La scadenza per il conseguimento della CIAD resta ferma al 30 aprile.

Chi non ha il certificato può inserire la data dell’esame.

Chi non consegue la CIAD entro il 30 aprile decade dalle graduatorie.

Come inserire la CIAD

La domanda può essere presentata dagli aspiranti attraverso l’applicazione “Istanze on Line (POLIS)” previo possesso delle credenziali SPID/CIA, o, in alternativa, di un’utenza valida per l’accesso ai servizi presenti nell’area riservata del Ministero con l’abilitazione specifica al servizio “Istanze on Line (POLIS)”.

Nella domanda i candidati dichiarano:

  • la data di avvenuto conseguimento della certificazione,
  • l’ente presso il quale la certificazione è stata conseguita
  • ogni informazione utile a verificare l’effettiva acquisizione del titolo e l’effettivo accreditamento dell’ente rilasciante presso Accredia, l’organismo nazionale di certificazione.

 

Contatta la segreteria per una consulenza personalizzata:

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Concorso DSGA. Solo poche settimane per fare la differenza. Preparati con un metodo vincente. Segui il corso in sincrono con gli esperti di Eurosofia.

ANIEF - Mar, 29/04/2025 - 14:37

La prova orale si svolgerà da metà maggio. Il percorso formativo di Eurosofia, è articolato in 10 incontri tematici con un taglio operativo e concreto, ed è tenuto da formatori DSGA esperti del settore scolastico. 

Inoltre in omaggio il minicorso intensivo di informatica e inglese.

I posti messi a bando, ricordiamo, sono 1435, vedremo dai dati ufficiali forniti dal Ministero se si riuscirà a coprirli o ne rimarranno scoperti.

La prova orale consiste in:

  • un colloquio sulle materie d’esame di cui all’allegato B, che accerta la preparazione professionale del candidato sulle medesime e verifica la capacità di risolvere due casi riguardanti la funzione di DSGA;
  • una verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle TIC di più comune impiego;
    una verifica della conoscenza della lingua inglese attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla Commissione.

La prova orale ha una durata massima di 50 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi previsti dalla normativa vigente, e può essere svolta in videoconferenza, attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e digitali, garantendo comunque l’adozione di soluzioni tecniche che assicurino la pubblicità della stessa, l’identificazione dei partecipanti, nonché la sicurezza delle telecomunicazioni e la loro tracciabilità.

 

PREPARATI CON EUROSOFIA.

A seguito delle numerosissime mail da parte dei nostri corsisti stiamo attivando un nuovo percorso specifico. Le possibilità di vincere sono aumentate, puoi fare la differenza con il supporto giusto. 

Corso intensivo online interamente dedicato alla preparazione della prova orale del concorso DSGA 2025, con un taglio operativo e concreto.

Gli aggiornamenti relativi all’attività del Dsga, sono già disponibili sulla piattaforma. 

 

Calendario incontri, relatori e programma a questo link:https://iscrizioni.eurosofia.it/lista-corsi/corso.html?id=1898

 

Obiettivi del corso

  • Approfondire i principali ambiti di competenza pratica del DSGA.
  • Offrire un supporto teorico e operativo tramite casi reali, modelli documentali e strumenti di lavoro.
  • Fornire un metodo di approccio concreto alla gestione amministrativa, contabile e organizzativa dell’istituzione scolastica.

Modalità di svolgimento

Tutti gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom. I link di accesso saranno disponibili all’interno della piattaforma di formazione.

Le lezioni in diretta possono essere seguite in differita poiché caricate in piattaforma con i rispettivi materiali. 

 

PROGRAMMA – CONTENUTI MODULI – FORMATORI

 

 (TUTTI GLI INCONTRI, SALVO IMPREVISTI, SI TERRANNO DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 17.00)

Data

Docente

Titolo Lezione

Descrizione

RINVIATO

Margherita Genduso

La gestione degli acquisti su MEPA e CONSIP

Approfondimento teorico e pratico sulla gestione degli acquisti tramite le piattaforme MEPA e CONSIP da parte delle istituzioni scolastiche. Focus sugli adempimenti del Dirigente Scolastico e del DSGA, con l’analisi di modelli documentali utili.

24/04/2025

Alberico Sorrentino

Contrattazione integrativa d’istituto

Esame delle fasi e degli strumenti della contrattazione integrativa nelle scuole, con attenzione alle novità introdotte dal CCNL 2019-2021. Utilizzo di modelli e casi pratici.

28/04/2025

Federica Colantuoni

Il programma annuale: gestione contabile e finanziaria

Approfondimento delle attività connesse alla predisposizione del programma annuale scolastico, con particolare attenzione agli adempimenti contabili e finanziari di DS e DSGA. Analisi di modelli e strumenti operativi.

30/04/2025

Vincenzo Sorrentino

Contrattualizzazione personale e ricostruzioni di carriera

Approfondimento sulle procedure di contrattualizzazione e ricostruzione di carriera. Competenze su nomine, presa di servizio e inquadramento stipendiale secondo normativa vigente e piattaforme ministeriali. Comprende approfondimento sulle procedure disciplinari applicabili a docenti e ATA.

02/05/2025

Margherita Genduso

Acquisti fuori MEPA: affidamento diretto e procedura negoziata

Analisi delle modalità di acquisto fuori dalle piattaforme MEPA e CONSIP, con focus sull’affidamento diretto e sulle procedure negoziate senza bando. Approfondimento sugli obblighi di DS e DSGA, con supporto di esempi pratici.

06/05/2025

Giovanni Menditto

Il conto consuntivo: aspetti teorici e pratici

Approfondimento delle fasi operative e contabili legate alla predisposizione del conto consuntivo scolastico. Focus sugli obblighi del DSGA e sull’utilizzo di modelli contabili di riferimento.

08/05/2025

Giovanni Menditto

Pagamento dei compensi accessori: cedolino unico e bilancio

Esame teorico e operativo della gestione dei compensi accessori finanziati tramite fondo MOF e bilancio scolastico. Discussione di casi pratici, tabelle di pagamento.

09/05/2025

Tobia Ciaglia

Il piano delle attività del personale ATA

Analisi teorico-pratica della gestione del personale ATA attraverso il piano delle attività. Approfondimento sugli obblighi del DSGA e sugli strumenti documentali di supporto.

12/05/2025

Stefano Ragone

Gestione inventariale dei beni scolastici

Esame approfondito degli aspetti teorici e operativi della gestione dell’inventario dei beni scolastici. Particolare attenzione agli obblighi del DSGA e all’utilizzo di modelli documentali.

Da definire

Alberico Sorrentino

Redazione degli atti istruttori

Esame delle principali tipologie di atti istruttori utilizzati nella gestione amministrativa e contabile delle scuole, con riferimento alla documentazione e alla corretta redazione.

  

 

NB. A supporto della preparazione sono stati inseriti materiali delle precedenti edizioni. 

 

Materiali e risorse disponibili

  • Slide e materiali proiettati durante le lezioni
  • Registrazioni degli incontri disponibili fino alla conclusione della procedura concorsuale

Costi

  • 180,00 €
  • 130,00 € per soci ANIEF e per gli utenti registrati alla preparazione alla prova scritta

Come iscriversi 

L’iscrizione agli incontri è semplicissima, dovrà cliccare su REGISTRATI se non è in possesso di un profilo sulla piattaforma Eurosofia o su LOGIN se già in possesso, in questa pagina: https://iscrizioni.eurosofia.it/lista-corsi/corso.html?id=1898

 

CONSEGUIMENTO CIAD

Mettiamo a disposizione di tutti gli utenti che si iscrivono al corso di preparazione alla prova orale, la certificazione CIAD ad un costo agevolato di 150,00€ (anziché 189,00€).

Sono previste 9 sessioni di esame giornaliere

Tutti i dettagli in questa pagina:https://www.e-sofia.it/paginaprincipale/corso.html?id=1472

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Categorie: Bacheca sindacale

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